di Silvestro Giaquinto

 

Addio alla Roma soporifera che faceva collezione di monotoni 1-1: addirittura 10 tra gennaio e aprile 2015. Addio alla Roma che non sapeva più vincere all’Olimpico: quattro mesi per tornare a vincere davanti alla Curva Sud che ancora entrava allo stadio e cantava. Addio ai capocannonieri (Totti e Ljajic) con la miseria di 8 gol segnati. Addio alle partite senza il gol della Roma, lo 0-0 contro il Parma ultimo, l’Olimpico espugnato dalla Sampdoria senza riuscire a mandare il pallone in fondo al sacco. Addio a Doumbia, perseguitato dalla nuvola di Fantozzi a Roma, Gastone con la maglia del Cska Mosca. Addio all’ottavo attacco del campionato.

 

La Roma è di nuovo capolista solitaria: come dalla quinta alla dodicesima giornata del 2013/2014, prima stagione di Garcia. A partire dalla sesta giornata invece, dopo il 5-1 con il Carpi, la Roma è il miglior attacco del campionato (attualmente 22 gol fatti): primato già ottenuto proprio dalla sesta (5-0 con il Bologna) alla decima giornata sempre della prima annata italiana del tecnico francese. La Roma va a bersaglio da 20 gare consecutive in Serie A come nessun’altra.

 

L’imperativo era segnare di più. E i giallorossi stanno segnando a raffica dopo essere intervenuti soprattutto in quella direzione. Questione di uomini per prima cosa. E' successo di tutto: una cessione all'Al-Jazira saltata, l'Ibarbo in prestito prestato in Inghilterra, uno scontro legale con la Fiorentina, un sì e poi no al Genoa e un regalo all'Inter. Recuperato Gervinho, che è tornato quello del primo anno: determinante, in doppia cifra, tra campionato e Coppa Italia, di gol e di assist. E allora era stata davvero tutta colpa della Coppa D’Africa che gli aveva fatto perdere condizione fisica e mentale. Sempre titolare nelle ultime 6 gare: 4 gol in campionato e 1 in Champions League, più un assist per parte, letale con le sue accelerazioni. L’altro goleador, quello da tempo cercato per l’altra fascia, finalmente trovato. Non Iturbe, autore di una sola rete, da subentrante, sempre meno considerato da Garcia. Goleador, ha dimostrato di esserlo Salah. Capocannoniere giallorosso in campionato, dove è andato a segno per 5 volte: l’ultimo gioiello nella sentitissima sfida contro la Fiorentina che non aveva ancora subito gol in casa ed era la miglior difesa del torneo. E la sua squalifica per la gara contro l’Udinese non può preoccupare: perché pronto a prenderne il posto c’è Iago Falque. Lo spagnolo, ci ha già messo lo zampino contro il Frosinone e il Bayer Leverkusen, e probabilmente lo vedremo presto piazzarla con il mancino come l’egiziano ha fatto domenica. A quota 5, di cui 4 prodezze direttamente da calcio di punizione (l’ultima vittima il portiere del Bayer Leverkusen, Leno), c’è anche Pjanic: Garcia può godersi un altro giocatore capace di sbloccare le partite grazie alle sue invenzioni e rigenerato dopo problemi e critiche dello scorso anno. Il bosniaco, con i suoi assist (6 in totale), da fermo (due volte per De Rossi) e non, è direttamente partecipe in diversi dei gol realizzati dai giallorossi fino ad ora.

 

Ma la squadra di Garcia si conferma anche la grande cooperativa del gol del campionato: 11 giocatori già mandati a segno (seguono la Lazio e il Sassuolo a 8). Salah (5), Gervinho (4, più 1 in Champions), Pjanic (4, più 1 in Champions), Florenzi (2, più 1 in Champions), De Rossi (1, più 2 in Champions), Iago (1, più 1 in Champions) Digne, Dzeko, Iturbe, Manolas, Totti. Considerando anche la Champions si aggiunge Torosidis. Eppure il vero bomber i giallorossi l’hanno finalmente preso: e se nella seconda parte della stagione 2013/2014 riuscirono a mandare per 13 volte in gol Destro in 18 partite (attaccante passato dal miglior rapporto minuti giocati/gol al peggiore in assoluto a Bologna), probabilmente c’è solo da attendere. Arriverà anche il momento in cui i giallorossi dovranno aggrapparsi a lui.

 

Qualche gol di troppo subito allora si può decisamente sopportare. Anche perché Manolas è in attesa di trovare il migliore compagno di reparto e a volte è stato sbagliato più che altro l’approccio alla partita. Contro la Fiorentina i giallorossi hanno subito sbloccato, colpito ancora in contropiede e poi tenuto botta in una gara sapientemente preparata. E all’Olimpico, da dove solo 7 mesi fa uscivano con le ossa rotte contro i viola, hanno fermato pure il Barcellona di Messi, Suarez, Neymar.