Vi ricordate quando il quarto posto in campionato significava qualificazione ai preliminari di Champion’s League? Sembra un ricordo lontano, in realtà è passato solo un anno. Come ben saprete, i ranking per nazioni o federazioni tengono conto dei risultati degli ultimi cinque anni di tutti i club di quella federazione e vengono utilizzati per determinare il numero di posti assegnati nelle competizioni (UEFA Champions League e UEFA Europa League) a quella federazione per le stagioni successive.

 

 

Dopo i fasti degli anni novanta cui l’Italia era la regina d’Europa e fino a i primi anni del 2000 in cui Juventus e Milan erano le squadre più temute, abbiamo finito di vivere di rendita. Se Spagna e Inghilterra sono ormai di un altro pianeta, la Germania, laboriosa e produttiva per antonomasia, ha messo la freccia. Bayer Monaco e Borussia Dortmund in Champion’s, Bayer Leverkusen e Borussia Mönchengladbach in Europa League, continuano ad inanellare importanti successi, rendendo sempre più un miraggio il sorpasso in classifica. 

 

Il bilancio delle squadre italiane impegnate ieri in Europa è davvero preoccupante: se escludiamo la striminzita vittoria dell’Inter sul Partizan, abbiamo ottenuto solo due punti grazie al pareggio della Lazio in casa del Panathinaikos e, mi viene da sorridere,  a quello della Juventus contro il Nordsajelland. Tre pesanti sconfitte hanno invece rimediato Milan, Napoli e Udinese. Un ruolino da retrocessione. Dato ancora più preoccupante è che nazioni come Francia e Ucraina stanno facendo decisamente meglio di noi. 

 

 

 

1 Spagna          7/7  77.882

2 Inghilterra       7/7  73.249

3 Germania        7/7  68.471

4 Italia                 6/6  55.314

5 Francia            6/6   53.000

6 Portogallo       6/6   52.501

7 Ucraina            4/6  46.258

8 Olanda             3/7   43.729

9 Russia             4/6   41.665

10 Grecia            2/5 32.800

 

 

Le squadre d’oltralpe guidate da un Paris Saint Germain destinato per natura ad arricchire un’ancora spoglia bacheca, incedono con passo tambureggiante. Lione e Bordeaux, squadre ben attrezzate per essere protagoniste in Europa League, non conoscono il significato della parola turnover schierando, lasciatemelo dire, come è giusto che sia, i migliori undici in ogni partita. 

 

 

Il pericolo viene dall’EST. Il Napoli delle riserve di Mazzarri ne sa qualcosa. Il Dnipro è a punteggio pieno dopo essersi sbarazzato con una spaventosa facilità di Napoli, Psv e Aik Solna. Anche la Juventus, rimaneggiata dal turnover, ha rischiato di perdere l’inviolabilità dello Juventus Stadium contro lo Shakthar Donetsk di Mircea Lucescu, vecchia conoscenza del calcio italiano. Perfino il Metalist Kharkiv, da cinque anni presenza costante in Europa League, cresce di anno in anno raggranellando importanti vittorie.

 

4 Ucraina    4/6    36.000   6.000

5 Francia     6/6    34.500   5.750

6 Italia          6/6    33.500   5.583

 

Bisogna invertire la rotta. Il pericolo è alle calcagna. Il turn over massiccio adoperato dai nostri tecnici non ha portato i risultati sperati. Sarà pure una domanda retorica, ma mi chiedo che senso ha rincorrere per un intero campionato la qualificazione in Europa se poi dell’Europa sembra non importagliene a nessuno?  

 

 

Tornate alle vostre superbe ruine,

All’opere imbelli dell’arse officine,

Ai solchi bagnati di servo sudor.

Il forte si mesce col vino nemico;

Col novo signore rimane l’antico;

L’un popolo e l’altro sul collo vi sta.

Dividono i servi, dividon gli armenti;

Si posano insieme sui campi cruenti

D’un volgo disperso che nome non ha.  (A.Manzoni – Adelchi - Coro dell’atto III)

 

 

 

Giovanni Migliore