Dopo la sofferta vittoria esterna del turno infrasettimanale contro lo Spezia di Thiago Motta, la Juventus tra poco scenderà di nuovo in campo contro un'altra squadra ligure. I bianconeri di Allegri ospiteranno infatti tra le mura dell'Allianz Stadium la Sampdoria di mister D'Aversa. Dopo le prime cinque giornate di campionato i blucerchiati hanno cinque punti in classifica, esattamente gli stessi della Juventus, ma dopo aver affrontato, in ordine, Milan, Sassuolo, Inter, Empoli e Napoli. Un calendario non facile dunque sfruttato al meglio delle loro possibilità visto che i punti sono stati fatti in occasione delle sfide con le squadre alla loro portata, Sassuolo ed Empoli, più un pareggio strappato all'Inter campione d'Italia in carica.

Dall'altra parte la Juventus sembra non aver ancora trovato la strada giusta per iniziare a macinare punti in questa stagione. Il turno infrasettimanale ha portato la prima vittoria in campionato per i bianconeri in un campo tutt'altro che facile, come dimostrato anche ieri dal Milan, ma nonostante questo la prestazione di Dybala e soci è stata ben lontana dall'essere impeccabile. La sensazione è che i bianconeri debbano ancora trovare una formazione stabile per uscire da questo traballante inizio di stagione. Allegri sta continuando a sperimentare alternando giocatori e soluzioni tattiche, nella speranza di trovare quanto prima un assetto affidabile su cui poter poi costruire prima la rimonta in classifica e poi il futuro prossimo della squadra. Facile dunque che anche in vista dell'impegno di oggi possano esserci nuove variazioni, soprattutto nella formazione iniziale, anche per via dei numerosi impegni ravvicinati a cui è sottoposta la truppa bianconera tra Nazionali, campionato e Champions League.

Ora però il tempo utile per gli esperimenti si sta però per esaurire, il divario rispetto alle prime della classe si sta facendo allarmante, soprattutto con le imbattute Napoli, Milan ed Inter. 

Oltre alla sfida contro la Sampdoria di oggi i bianconeri scenderanno poi in campo per affrontare Chelsea (mercoledì 29) e derby con il Torino (sabato 2 ottobre) per poi lasciare di nuovo spazio alle Nazionali. Con un calendario così ingolfato sarà molto difficile riuscire ad instillare nella squadra una nuova e precisa identità, ma non per questo Allegri deve rinunciarvi a priori ed affidarsi unicamente al talento dei singoli come successo, appunto, con lo Spezia. Nella partita di mercoledì si è avuta per larghi tratti la sensazione che lo schema fosse "palla a Chiesa e poi vediamo che fa", mentre sulla corsia opposta l'accoppiata De Sciglio-Rabiot si limitava a vivacchiare sperando in qualche sponda utile del numero 25 francese per l'inserimento dei centrocampisti centrali o per lanciare le punte alle spalle della linea difensiva avversaria. La Juventus non può e non deve essere questo se spera di tornare rapidamente ai vertici della classifica del calcio italiano. Certo gli uomini di talento non mancano dal già menzionato Chiesa per finire con Dybala, passando per Kulusevski, Cuadrado, Locatelli e tanti alti altri, ma il calcio non è uno sport individuale ed anche le eccellenze hanno necessità di essere supportate da un team all'altezza ben organizzato e con un'identità di gioco ben precisa.

La querelle giovani vs. non giovani è in realtà un falso problema, quasi creato ad arte dallo stesso Allegri per poter pungolare quei ragazzi da cui il tecnico livornese si attende molto di più rispetto a quanto fatto vedere fino a questo momento. Non appare un caso che dopo le parole dello stesso tecnico elementi come de Ligt e Chiesa abbiano messo sul campo prestazioni di ottimo livello, ma anche qui si torna a quanto detto in precedenza, non ci si può affidare unicamente a loro ed alla loro possibile esplosione definitiva. Anche i giovani hanno necessità di un impianto di gioco ben consolidato per poter rendere al meglio e diventare dunque quelle stelle di prima grandezza che ci si aspetta.

Per i giocatori di talento, per i giovani che devono esplodere, ma anche per i più esperti che hanno necessità di centellinare ogni goccia della loro forza è dunque giunto il tempo di mettere da parte gli esperimenti. Nel giro di poco dovrà dunque nascere definitivamente la nuova Juventus di Allegri, non un insieme di giocatori mandati sul campo con la stessa maglia, ma una squadra compatta e che possa far tornare a brillare gli occhi dei propri tifosi a suon di prestazioni e risultati.