Da mesi consulti numeri, consumi statistiche, studi gli avversari dei tuoi attaccanti, il momento psicofisico di difensori e portieri, l'attitudine all'assist fuori casa dei centrocampisti. Tutto alla ricerca degli ultimi barlumi di speranza per un piazzamenti. Per ora, però, tutto è nulla: i portieri non parano, gli attaccanti non attaccano, i difensori non difendono, e i centrocampisti... vabbè, ci siamo capiti. Per non parlare dei tuoi stramaledettissimi avversari, che ti battono in maniera indecente (e illegale in almeno 47 paesi) con botte di fortuna clamorose, dalle doppiette di Dzemaili ai gol di Benali passando per gli assist di Maietta. E tu resti lì a pensare cosa hai sbagliato, e poi riguardi la tua squadra e pensi che in fondo è tutto riconducibile a due motivi: sfortuna, e sfiga. Ora sei arrivato all'ultima pausa del campionato, quella che precede il rush finale, con speranze di arrivare a un piazzamento pari all’incirca a quelle che ha il Crotone di salvarsi. Ma qualche barlume di speranza c’è ancora. Anzi, cinque.

1. Dybala fa quello per cui l’hai pagato

Dopo aver preso in giro chi l’aveva iperpagato l’anno prima, hai deciso di fare mea culpa e puntare tutto su Dybala. Il ragionamento è semplice: se è riuscito a chiudere la prima annata, che doveva essere “interlocutoria”, con 23 gol stagionali (uno ogni due partite), la seconda, a ghiaccio rotto, non può che essere migliore, come confermano diverse regole matematiche. Invece succede che Dybala non rende al meglio e finora è fermo ad appena 8 gol in campionato. Come se non bastasse, l’asta per acquistarlo è stata talmente sfiancante che per riprenderti hai completamente ignorato Dzeko, andato via per pochi spicci che adesso stanno fruttando punti su punti. Chi ha praticamente tutti gli altri top della Serie A è tranquillo e va di +3 in +3. Tu, invece, stai lì e aspetti: magari nel finale di campionato rivedremo la Joia a pieno regime?

2. L’Atalanta crolla e il Pescara si salva

Non hai comprato nessuno, dell’Atalanta. NESSUNO. Forse ti stanno antipatici, forse li vedevi indirizzati verso un campionato anonimo, forse semplicemente hai deciso di guardare altrove per certe tipologie di calciatori. Hai lasciato che i tuoi avversari prendessero Caldara, Kurtic e Spinazzola senza dire neanche una parola, hai abbozzato un piccolo rilancio per il Papu Gomez salvo poi sfottere quelli che, rilancio dopo rilancio, raggiungevano la cifra che avevi appena sborsato per Ilicic. Alla fine hanno avuto ragione loro, e tu devi consolarti con la speranza che magari Zeman faccia qualche miracolo dei suoi e salvi il Pescara in cui giocano i tuoi Benali, Biraghi e Caprari.

Il Papu ci tiene a ricordare che ha segnato più di Ilicic (getty)

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3. Simeone ricomincia a fare quello che faceva prima che lo comprassi

L’unica cosa positiva del risparmiare l’impossibile all’asta estiva è che ti presenti alla seduta di riparazione con bastone e cilindro: comandi tu, puoi prendere chi vuoi, va a te la prima scelta delle esplosioni imprevedibili o degli acquisti di gennaio danarosi. La lista non da grandi nomi, la scelta è ristretta, decidi di fidarti del cognome e compri il Cholito, che a Genova sta segnando tanto. Lo metti in rosa subito dopo la doppietta alla Fiorentina del 29 gennaio: da allora, non ha più segnato. Fatti una domanda e datti una risposta. Il suo digiuno, però, è destinato a finire: aspetta e spera…


4. L’alba degli infortunati viventi

Alzarsi dall’asta con Milik e Berardi è stato un colpaccio. Peccato, però, che sono almeno sei mesi che vai avanti con Zapata e Inglese. Il polacco del Napoli ha cominciato bene ma dopo l’infortunio, complice l’esplosione di Mertens, non riesce a ritrovare spazio e gamba per imporsi nuovamente al centro dell’attacco di Sarri. Berardi è ritornato dopo Natale ma il gol manca da agosto. Dovessero rientrare…


5. Goleador caricati a salve

Inutile sperare che Belotti e Icardi smettano di segnare da qui alla fine del campionato: più facile che c'invadano gli alieni. Però puoi sperare che comincino a farsi gli affari propri quelli che fino ad oggi hanno veramente fatto la differenza. Perché, lo sappiamo, non dipende tutto dalle punte pagate fantamilioni su fantamilioni. Anzi: a determinare vittorie e sconfitte sono soprattutto quelli pagati due fantalire. Allora, se proprio bisogna rivolgersi al voodoo, meglio indirizzare a loro anatemi e formule magiche per la sterilità calcistica. Perché un gol di Belotti è prevedibile e contrastabile, ma una doppietta di Dzemaili ti batte a prescindere.