Adesso che per i tifosi partenopei l'addio alla speranza, tradita dall’amaro saluto di Higuain, di non veder partire i calciatori migliori, consegna, al momento, il segno meno al mercato della SSC Napoli, a distanza di due mesi e mezzo dalla qualificazione ai gironi di Champions League, la società azzurra ha ufficializzato gli ingaggi di Tonelli e Giaccherini. Acquisti rispettabilissimi, per carità, ma resta, allo stato, l’oggettiva necessità di ricorrere a un nuovo portiere, viste le condizioni di Reina, a un altro mediano di qualità e di sostanza - un’utopia che regna sovrana - che faccia rifiatare la mediana “titolare” di mister Sarri e un attaccante di spessore da affiancare a Gabbiadini nel breve, ma fondamentale, segmento prime punte.

Una società che ambisce a non frequentare soltanto gli alti livelli del calcio non credo possa avanzare giustificazioni sul fatto che l'infortunio di Reina e il "saluto" di Higuain siano fulmini a ciel sereno che sconvolgono i programmi. Sul secondo non sarebbe così azzardato pensare che la società abbia avuto tutto il tempo per premunirsi, al di là del fatto se sia credibile che il presidente non sapesse niente della trattativa tra Higuain e la Juventus. Resta, però, quel reparto, il centrocampo, le cui necessità sono chiare dalla scorsa stagione, per nulla legate a sorprese di mercato, quello di uscita.

Il ritiro è quasi finito e Sarri con chi ha lavorato? L’allenatore del Napoli predilige un metodo di lavoro, come dargli torto, per cui i nuovi calciatori hanno bisogno di tempo per assimilarne schemi e sistemi di gioco. Con chi ha potuto sviluppare nuove possibilità con nuovi innesti importanti e di qualità? Anche in vista di una stagione, la prossima, che sarà, forse, molto diversa da quella dello scorso anno. Certamente più impegnativa, visti impegni e aspettative. Per ora, sensazione affidata a un’oscillazione "spericolata", viste le risorse (oltre a quelle della tanto agognata qualificazione in Champions) di cui adesso dispone il patron De Laurentiis, che, da un momento all'altro, potrebbe mettere a segno qualche colpo importante, la percezione è che il Napoli stia proseguendo la politica della frequentazione degli alti livelli, invece che di un’immersione totale, coraggiosa, votata all’ambizione.

Un Napoli in ritardo? C'è ancora tempo per provvedere? Di fatto, non sarebbe da folli considerare questo Napoli attardato prima di tutto nei confronti del suo allenatore, che, nel frattempo, chissà se non a caso, resta in silenzio. Maurizio Sarri, però, di sé ha sempre dato questa immagine, quella di uno che pensa a lavorare, a prescindere da quello che gli accade intorno. Una saggezza antica, e, per questo, stretta a un’intelligenza che andrebbe attrezzata come meriterebbe.