Chiamiamolo pure passaggio di consegne. Alla fine della due giorni di semifinali Champions quello che ne esce fuori è una spaventosa e impressionante supremazia tedesca. Le sonanti vittorie del Bayern Monaco e del Borussia Dortmund hanno squarciato senza pietà l'immagine delle due regine di Spagna, Barcellona e Real.

Innanzitutto nei numeri. Nel 4 a 0 bavarese nei confronti di Messi & Co si è palesata tutta la teutonica potenza che ha annichilito il Tiki-taka dei catalani, mai così impotenti di fronte a un'avversaria nella propria storia recente. Nel 4 a 1 del Dortmund al Real di Mourinho c'è lo splendore di un'organizzazione, calcistica e societaria, da prendere come modello.

Potenza e organizzazione. Sono queste, da sempre, le qualità che hanno portato la Germania a primeggiare nel mondo. Nell'economia e, adesso dopo i fasti del passato, anche nel calcio. Certo, c'è ancora il ritorno. Ma pare altamente improbabile che le due spagnole riescano a colmare un divario così sorprendente che va oltre i pur pesantissimi risultati del campo.

Due risultati che sembrano mettere fine alla maledizione spagnola che impedito alla nazionale di Joachim Low di sollevare i trofei che in tutta la Germania aspettano da anni. La finale di Euro 2008 decisa da Fernando Torres e la semifinale di Sud Africa 2010 targata Puyol, insieme alla doppietta di Balotelli nella semifinale dell'ultimo Europeo, sono le barre che hanno interrotto il cammino della truppa Low. Squadra bella, pratica, ma non ancora pronta per vincere.

Forse dopo questa due giorni gli spauracchi, spagnoli & non, del passato saranno spazzati via e al prossimo appuntamento, Brasile 2014, sarà finalmente il tempo di Deutschland Uber Alles. In Europa, adesso, sembra proprio così.

 

Fabio Galluzzo