Da pochissime ore la Juventus ha perso il suo primo trofeo stagionale; nella lotteria dei rigori che si è tenuta a Doha Donnarumma ha tenuto fede alla sua fama da predestinato parando il tiro dal dischetto decisivo a Paulo Dybala, il più talentuoso tra i bianconeri.

Terminati gli adempimenti post gara la Vecchia Signora ha fatto ritorno in Italia prima del "rompete le righe" delle festività natalizie. Tuttavia a Vinovo si continua a respirare un clima di tensione e non per il bisticcio avvenuto tra Allegri e Paratici pochi secondi dopo il termine della partita valida per la Supercoppa, ma per un'inquietante presenza che si dice che si aggiri ancora pressi gli spogliatoi della prima squadra.

Non si tratta del fantasma del Natale passato e neppure di quello del Natale futuro, ma, più prosaicamente, di una figura mitologica a metà tra il terzino sinistro ed il giustiziere dell'Inter.

Voci di corridoio giurano che gli sia stato addirittura assegnato un numero di maglia e che spesso si faccia notare, ma non troppo, per la sua presenza durante gli allenamenti condotti da Massimiliano Allegri. A causa delle regole ferree sulla composizione delle rose pare che questo fantasma non possa neppure allontanarsi troppo da Vinovo, se non per raggiungere la propria abitazione nelle ore più tarde o per andare a fare qualche serata in discoteca sotto la veste di disc-jokey.

Paolo De Ceglie, cresciuto nelle giovanili della Juventus ha il bianconero come seconda pelle, tuttavia le sue qualità sportive non gli hanno permesso di emergere con la maglia del proprio cuore finendo con l'essere mandato in prestito in mezza Italia, finanche a raggiungere il Marsiglia nella passata stagione. Visto il suo status di giocatore cresciuto nel settore giovanile la Juventus non può assolutamente privarsi di De Ceglie, almeno per questa stagione, perché, almeno a livello numerico, la sua presenza è molto importante; tuttavia che l'esterno mancino non rientri nei piani di mister Allegri è abbastanza evidente, visto le 0 convocazioni stagionali a fronte del nessun infortunio subito. L'aostano si potrebbe quasi definire una "vittima del sistema" che lo ha incatenato in una realtà che non lo vuole, ma che non può liberarsi di lui, un fantasma con tanto di catene (contrattuali) da cui non si potrà liberare almeno per i prossimi 6 mesi.

Siamo certi che al termine di questa stagione non mancheranno per De Ceglie le opportunità di rilanciare la propria carriera, seppure l'età non sia più verdissima, ed auguriamo all'esterno maggiori soddisfazioni rispetto a quelle ottenute negli ultimi anni, nella speranza che la sua sorte sia più rosea di quella del suo ectoplasmatico predecessore in salsa juventina Jorge Martinez.

Visto che si è toccato l'argomento Natale non possiamo sottrarci ai classici auguri per cui..."anche a voi e famiglia" a tutti quanti!