Una finale di Champions League persa di misura contro il Bayern Monaco lascia da una parte l'amaro in bocca per quella che sarebbe stata la fatidica ciliegina sulla torta, ma dall'altra parte non cancella il cammino ricco di soddisfazioni sotto la "Tour Eiffel" per il talentuoso Marco Verratti

Il centrocampista classe 1992 ora è un pilastro del PSG, club dove arrivò nell'estate del 2012, quando il direttore Leonardo lo acquistò dal Pescara guidato da Zeman, per la cifra di 12 milioni di euro.

Colleziona presenze nelle nazionali italiane giovanili durante la sua militanza a Pescara, fino alla chiamata della nazionale maggiore, dove esordisce nel 2012 a 19 anni, senza aver mai giocato in serie A ed essendo passato direttamente dalla serie B al massimo campionato transalpino.

Arrivò in un calciomercato targato made in Italy, insieme a Thiago Silva ed Ibrahimovic, e seppe ritagliarsi da subito il suo spazio tra i titolari, con mister Ancelotti a guidarlo dalla panchina.

Il difensore brasiliano è al passo d'addio, lo svedese se n'è andato da tempo, lui no e resta nei piani ambiziosi del club parigino, forte di un contratto che lo blinda sino al 2024 e nel futuro c'è anche la fascia da capitano.

Della sua regione Abruzzo ha portato tanto nell'avventura transalpina, come la sua spontaneità nel parlare e lasciandosi andare in qualche occasione al dialetto, passando per la sua veemenza agonistica in mezzo al campo, dove ha rimediato cartellini nel duellare con glia avversari su ogni pallone.

Del Psg è l'acquisto più longevo della gestione del patron Al-Thani, di conseguenza rappresenta un pezzo importante della Nazionale; con il CT Mancini in Azzurro, si è visto il miglior Verratti, in grado di aigre da regista in coabitazione con Jorginho, più Barella a comporre un trio che fa sognare in chiave Europeo.

Il presente lo vede come uno dei migliori centrocampisti in circolazione a livello internazionale, e Veratì, come lo chiamano gli innamorati tifosi parigini, è consapevole delle sue qualità tecniche e tattiche che lo hanno portato a misurarsi a certi livelli, per cui il futuro non può che proseguire sotto la Tour Eiffel.