Facciamo un passo indietro nel passato: la leggenda narra che Gigio Donnarumma, all'epoca promettentissimo portiere dell'ASD Club Napoli, avesse attirato su di sé gli occhi dei più importanti club italiani, su tutti Napoli ed Inter. Tant'è vero che, come affermato circa un anno fa da Ciro Amore, presidente di quella scuola calcio, la società nerazzurra mosse dei passi concreti per accaparrarsi le prestazioni del gigante di Castellamare di Stabia: Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell'Inter, si recò in Campania per parlare con i genitori di Donnarumma e, successivamente, gli stessi assieme al "piccolo" Gigio salirono a Milano per cinque giorni, per poi fare rientro a Castellamare di Stabia. L'affare sembrava davvero concluso, tant'è vero che la stessa legenda narra di precontratti e iscrizione ad una scuola di Milano, che in ogni caso sarà tornata utile al buon Donnarumma, visto lo sviluppo delle cose. Se non che, come raccontò sempre Ciro Amore, un certo Enzo Raiola - vi dice niente questo cognome? - cugino di Mino, telefonò a Galliani, per "avvisarlo" dell'imperdibile occasione. L'A.D. rossonero non si fece ripetere due volte la cosa e piombò su Donnarumma, anche facendo leva sulla fede milanista di tutta la famiglia del giovane portiere campano, che scelse il Milan, quindi, anche per una questione "di cuore".

Fin qui sembrerebbe la più classica delle storie a lieto fine, con Donnarumma che corona il sogno di poter indossare la maglia del Milan, di cui tutta la famiglia è tifosissima, così come aveva già fatto anche il fratello di Gigio, Antonio, adesso al Genoa.
Se non fosse che, di lì a qualche tempo, Donnarumma scelse di affidarsi a Mino Raiola per curare i propri affari: questa non proprio una scena che inserirei in un eventuale "sequel" della storia romantica riassunta nel paragrafo precedente.

Il resto è storia recente: l'esordio in prima squadra di Gigio, lanciato da Sinisa Mihajlovi?, ed una crescita costante, meglio dire un'esplosione, finanche imbarazzante per dirompenza e importanza delle prestazioni, specie se raffrontata alla giovane età del portiere di Castellamare di Stabia. Un predestinato, senza ombra di dubbio.

Nel prossimo mese di febbraio, Donnarumma compirà 18 anni ed attualmente è legato al Milan dal contratto triennale - durata massima per i calciatori minorenni - stipulato l'anno scorso, che scadrà nel 2018, e che garantisce al portiere 250mila euro a stagione. Spiccioli, se paragonati al rendimento ed all'età di Gigio, ma soprattutto se come procuratore hai Mino Raiola, il quale, non ha caso, lo ha già definito "un Modigliani", mentre si stagliano le voci sui top-club europei interessati al "capolavoro".
Il buon Mino, si sa, ama questi paragoni artistico-pallonari: se ben ricordate definì Balotelli "come la Gioconda" e Pogba "un Van Gogh", due calciatori che non citerei, così a braccio, se dovessi fare qualche nome di "bandiera" per i propri club.

Ciononostante, Donnarumma in un paio di occasioni si è lasciato andare a parole d'amore per il Milan, ammiccando ad una lunga carriera in rossonero ed alla fascia da capitano, senza dimenticare il bacio alla maglia ed allo stemma poco dopo aver consegnato la Supercoppa ai rossoneri, parando un rigore a Dybala.

Nel frattempo, Mino Raiola, non proprio il prototipo dell'uomo che si lascia andare ai sentimentalismi, pare sia pronto a battere cassa: le cifre richieste per "lasciare" Gigio in rossonero si aggirano attorno ai 4,5/5 milioni di euro a stagione. Il tutto calato in questo periodo di transizione fra la vecchia e la nuova proprietà, che comporterà anche un cambio all'assetto del management sportivo, con Fassone e Mirabelli attualmente tenuti a "bagnomaria" e che potrebbero ben presto dover fare i conti con il temibile Mino, uno che quando ci sono i soldi di mezzo, non bada granché ai baci sulle magliette ed alle dichiarazioni d'amore.

Come andrà a finire? Un'idea ce l'avrei: da Raiola (Enzo) a Raiola (Mino) uno sliding-doors che potrebbe piacere poco ai tifosi del Milan.