"Dice di essere nostro amico, invia messaggini alla vigilia delle nostre sfide, poi ci esulta in faccia. E' stata una mancanza di rispetto": sono queste le parole di Lorenzo Insigne atte a commentare quanto fatto da Gonzalo Higuain poco più di venti giorni fa in occasione di Napoli-Juve 0-1, match appunto deciso dalla rete del n.9 bianconero che evidentemente ha creato qualche disagio al calciatore partenopeo. Era già ripetutamente capitato nella scorsa stagione che il Pipita depositasse la sfera nella rete alle spalle di Pepe Reina, ma mai un'esultanza, che poi sarebbe anche naturale per un calciatore che segna dare libero sfogo alla propria gioia. Fra l'altro, se davvero c'entrasse qualcosa il rispetto, chi fa gol sarebbe tenuto ad esultare per dimostrare alla propria tifoseria quanto si è felici in quel momento, o addirittura alla società che lo stipendia, se vogliamo rendere più crudo il tema. Già, perché è anche facile parlare di rispetto e sentimenti, però spesso ci si dimentica che l'affare Higuain ha portato nelle casse di De Laurentiis qualcosa di molto vicino a 100 milioni di euro: è umanamente comprensibile che Lorenzo il Magnifico non si esponga contro il proprio presidente nella diatriba con l'ex anche del Real Madrid, ma ogni tanto è bene ricordare tutte le carte del mazzo. Poi è anche vero che al San Paolo non sono abituati a vedere l'ex di turno esultare, vedi Quagliarella, ma quello è un altro discorso, per quanto ci sia sempre il solito comune denominatore rappresentato dall'odio verso la Juventus. E non odio messo fra virgolette, non si racconterebbe la realtà delle cose sennò, ma proprio odio nel vero senso della parola.
Sarebbe bello, però, avere una palla di cristallo che permetta di guardare in universi paralleli: come si comporterebbe l'irreprensibile Insigne, quello che, per sua stessa ammissione, in questo mondo ha Del Piero e non Maradona come idolo adolescenziale, se si ritrovasse ad essere oggetto della violenza verbale di un'intera tifoseria? Perché non è di sfottò che si sta parlando, perché non è coerente puntare (GIUSTAMENTE) il dito contro chi inneggia al Vesuvio o sbeffeggia con tono discriminatorio Napoli e poi rispondere con moneta dello stesso (bassissimo) valore. Se si vuole continuare a fare i finti tonti, si faccia pure, ma il Magnifico come reagirebbe dopo un gol contro una squadra la cui tifoseria sarebbe pronta a regalare pizze al "primo infortunio di questo traditore"?
Il Magnifico come reagirebbe dopo un gol contro una squadra la cui tifoseria impicca manichini avvolti in sacchi della spazzatura che lo rappresentano chiaramente?
Il Magnifico come reagirebbe dopo un gol contro una squadra la cui tifoseria (nota a margine: si legge giù uno striscione che strappa un sorriso a pensare alla storia degli apolidi tanto cara a chi comunque ha come capitano uno slovacco e come icona storica un argentino) lo etichetta con striscioni che non lasciano nulla all'immaginazione?
Il Magnifico come reagirebbe dopo un gol contro una squadra la cui tifoseria gli dedica addirittura un personaggio del presepe e non di certo per fargli omaggio?
E si potrebbe continuare ad oltranza. Che poi questa mancanza di rispetto di cui parla Insigne sarebbe questa roba qua?
Davvero?
Fra l'altro, volete saperla proprio tutta? Se la natura mi avesse dotato di un discreto talento calcistico, io in faccia ai miei amici avrei esultato come un forsennato, senza se e senza ma, perché il calcio è anche rivalità, non si misura con un gol ed un grido annesso il rispetto fra gente che si vuole bene. O nessuno ha mai giocato il lunedì sera nel campetto vicino casa dopo una giornata di duro lavoro? Sana rivalità, non trasposizioni storiche e filosofiche che non hanno senso di esistere.