Equilibrio - Lat. AEQUILIBRIUM dall'aggettivo AEQUILIBRIS di peso uguale e quindi orizzontale, comp. con AEQUUS uguale e LIBRA peso, onde LIBRARE pesare. Lo stato della bilancia in cui le due parti sono gravate d'egual peso; Stato di riposo dei corpi sollecitati da forze contrarie, che si distruggono.
Giusto fare un ripasso etimologico del significato della parola equilibrio, argomento tanto centrale quanto assente nel blog che si sta per sviluppare. Centrale e assente, perché anche nel calcio, come in molte altre cose, tutto ruota attorno all'equilibrio, da quello tattico a quello dei tifosi, passando attraverso quello legato alle prestazioni ed anche (o forse soprattutto) da quello mentale, ma andiamo con ordine.
In principio c'è l'equilibrio tattico, quello che i 60 milioni di allenatori italiani conoscono a menadito. Quello che, ad esempio, spinge il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri ad alternare centrocampi con quantità e qualità decisamente differenti tra di loro, come quelli schierati nelle partite contro Inter e Cagliari. Contro i meneghini, squadra con un certo spessore tecnico, il mister juventino ha preferito giocarsi le sue chances con una mediana più muscolare composta da Asamoah, Pjanic e Khedira, con l'ex Roma spostato sperimentalmente in posizione centrale nella speranza che potesse garantire maggiori geometrie rispetto a Lemina; nella gara contro gli isolani, match sulla carta decisamente più abbordabile per gli uomini di Allegri, il centrocampo è stato decisamente più "leggero" e tecnico con Pjanic restituito all'antica posizione di mezz'ala, Lemina a fare da contraltare sul lato opposto ed Hernanes schierato con nel ruolo di medotista davanti alla difesa, scelta dettata dalla precisa volontà di Allegri di dominare la partita fin dai primi istanti grazie alla netta superiorità di palleggio dei propri giocatori. Tra le due soluzioni, estremamente differenti tra di loro, il tecnico bianconero dovrà essere capace di trovare quella, appunto, di maggior equilibrio.
Siccome in casa Juventus vincere non è importante, ma è l'unica cosa che conta, il secondo equilibrio da cercare in casa bianconera è quello relativo alle prestazioni ed ai conseguenti risultati. In 7 giorni la Vecchia Signora ha potuto registrare sul proprio taccuino tutti i possibili finali, dal pareggio a reti bianche contro il Siviglia, alla sconfitta contro l'Inter per terminare con la strabordante vittoria di qualche ora fa. Tale saliscendi non può certamente far piacere a nessuno che ha a cuore le sorti della squadra campione d'Italia e che spera che ben presto vengano inanellate una serie di prestazioni e di risultati più simili a quelli della seconda metà della passata stagione rispetto a quelli degli ultimi giorni.
L'equilibrio mentale dovrebbe essere trovato dai giocatori stessi, in grado di passare in pochi istanti da un controllo totale della partita ad un pericolosissimo sbandamento, come accaduto proprio nella sfida contro il Cagliari quando, dopo la rete del vantaggio siglata da Rugani, i bianconeri si sono spenti per qualche minuto regalando due possessi potenzialmente pericolosi alla squadra ospite, ma, per fortuna di Buffon, la prima azione è stata fermata per fuorigioco, mentre la seconda si è persa dopo un batti e ribatti all'interno dei sedici metri piemontesi.
L'ultimo equilibrio, forse quello più importante, che la Juventus deve trovare al più presto è quello relativo ai suoi tifosi. Sui social network non esistono più le mezze stagioni, si passa in un battibaleno da brocchi a campioni, da campioni a scarponi e da scarponi a fenomeni. L'esempio più clamoroso è forse quello legato al giovane difensore Daniele Rugani, prima di ieri non all'altezza di far parte della rosa juventina ed al 15' della sfida con il Cagliari ritornato ad essere il prospetto più fulgido e promettente delll'intero panorama italiano, se non europeo. Sorvoliamo poi sulle (facilissime) critiche piovute addosso ad Allegri dopo Siviglia ed Inter e sui plausi ricevuti nelle ultime ore, sarebbe fin troppo ingeneroso nei confronti della tifoseria bianconera. Nelle prossime ore e nelle prossime gare i supporter bianconeri dovranno stare vicino ai propri beniamini indipendentemente dal risultato, magari imparando anche a scrivere correttamente il loro cognome, aiutandoli dunque a trovare il loro equilibrio interiore e non finire sull'orlo della crisi d'identità.