Il prossimo campionato di serie B vedrà diversi giovani allenatori alle prese con il debutto nell'avvincente torneo cadetto: da Fabio Grosso che guiderà il Bari, passando a Longo che siederà sulla panchina dell'ambizioso Frosinone, quindi Maresca scelto per il nuovo corso dell'Ascoli, Gallo neo tecnico dello Spezia, Calabro erede di Castori a Carpi, Giunti che subentra a Bucchi in quel di Perugia ed infine Pochesci che allenerà la Ternana dove militò da giocatore.
In mezzo a questa ondata di allenatori emergenti e smaniosi non può però mancare un maestro, un tecnico dalla provata esperienza e che ha da poco compiuto settant'anni, pronto a guidare il Pescara con l'obiettivo di fare bene e divertire con il suo calcio: parliamo naturalmente di Zdenek Zeman.
Il boemo tornato in riva all'Adriatico alla metà di febbraio, aveva ereditato una situazione disastrosa dalla gestione Oddo ed ha fatto il possibile, ottenendo 2 vittorie e 3 pareggi dal suo avvento e stabilendo il successo record nella storia del Pescara in A: 5-0 sul Genoa di Juric.
Nel prossimo campionato cadetto la sua figura sarà quasi un Totem per quei tecnici esordienti, che lo ricordano alla guida di Lazio e Roma o che addirittura sono stati allenati da lui in passato, vedi ad esempio Stroppa ora sulla panchina del Foggia.
Il curriculum di Zdenek Zeman effettivamente è molto lungo, se pensiamo che recentemente ha superato la soglia delle 1000 panchine tra i professionisti, numeri che evidenziano la profonda passione del maestro del 4-3-3 per il calcio da quando giunse in Italia.
Amante dello sport in generale, il professor Zeman (a pieni voti presso l'ISEF di Palermo) vive anche una bella esperienza nel nuoto, alla guida del Lauria e durante gli allenamenti tra una vasca e l'altra conosce la donna della sua vita, quella che diventerà in seguito sua moglie,
Alla metà degli anni '70 c'è la svolta a livello professionale per Zeman, che approda alle giovanili del Palermo come allenatore e con tanta gavetta e passione passa dai "Giovanissimi" fino alla "Primavera" rosanero, guadagnandosi l'ammirazione dell'ambiente siciliano per il suo calcio.
Restò fino al 1980 a Palermo e quella città gli è rimasta sempre nel cuore, il boemo l'ha vissuta in pieno e sotto ogni sfumatura, dalle partite a briscola con gli amici alla spiaggia di Mondello, senza dimenticare la casa degli zii dove Zeman amava tornare per staccare la spina; un caso su tutti quello dell'estate 1997, quando passò dalla panchina della Lazio a quella della Roma e venne tormentato dalla stampa capitolina.
Il presente si chiama Pescara, un'altra città di mare come quelle preferite dal boemo ed un ambiente che nel 2012 lo aveva adorato dopo quella indimenticabile cavalcata in serie A, con i tre tenori Insigne, Immobile e Verratti a fare da mattatori; Zeman adesso è chiamato a compiere una nuova missione: riportare entusiasmo nell'ambiente in riva all'Adriatico e condurre il Pescara ad alta quota, non sarà facile ma mai dire mai specialmente se in panchina c'è uno come lui.