Tanto, troppo tempo è passato da quando la Juventus si è vista comminare i clamorosi quindici punti di penalità, partendo peraltro dalla richiesta di "soli" nove punti dell'accusa. Ormai ci si era abituati a vedere la squadra di Allegri fluttuare nelle posizioni di classifica meno nobili, fuori dalla zona di qualificazione a qualsiasi competizione internazionale. La società piemontese si era affrettata a comunicare che avrebbe fatto ricorso contro una sentenza di colpevolezza, a maggior ragione facendo leva sul fatto che nel primo grado di giudizio la decisione della corte era stata di assoluzione piena.
Trascorsi questi mesi, il 19 aprile è arrivato finalmente il giorno in cui si è tornato a discutere del processo cosiddetto "plusvalenze". La società juventina e gli ex dirigenti hanno presentato i loro ricorsi e le loro memorie difensive, chiedendo al Collegio di Garanzia del CONI di rivedere la sentenza emessa nel secondo grado di giudizio. Il ricorso della società bianconera è stato accolto, ma dopo un primo momento di giubilo per il popolo juventino ci si è accorti che si tratta di una vittoria solamente momentanea. Il Collegio di Garanzia del CONI ha infatti accolto il ricorso con rinvio, con l'invito alla Corte Federale di Appello a rinnovare la sua valutazione e quindi ad una rimodulazione della pena per la società bianconera. A gettare fosche ombre sull'esito di quale sarà la decisione definitiva della Corte Federale di Appello c'è inoltre il rigetto in blocco dei ricorsi di Agnelli, Paratici, Cherubini ed Arrivabene, ovvero le figure apicali della società bianconera.
Se il -15 comminato in seconda istanza poneva grande incertezza nel presente bianconero, scombinando gli equilibri societari ed alterando lo stato d'animo dei giocatori di Allegri, questa situazione è, se possibile, ancora peggiore. Ora la Juventus si è riappropriata della terza posizione in classifica alle spalle dell'ormai trionfatore Napoli e di una Lazio che sta vivendo una grande stagione, tuttavia i bianconeri potrebbero superare i capitolini, usciti sconfitti dall'anticipo contro il Torino, vincendo il posticipo di questa sera proprio conto la capolista partenopea.
La sensazione generale è però quella che anche la classifica attuale sia provvisoria e difficilmente la Corte Federale di Appello riuscirà a riunirsi prima della fine del campionato. Quindi è presumibile che la rimodulazione della penalità della Juventus arrivi a giochi già chiusi, senza che il club bianconero possa fare nulla sul campo per migliorare la posizione finale. Tra i tifosi bianconeri i più pessimisti parlano di una conferma della sanzione di 15 punti, ma questa appare l'ipotesi più remota anche a fronte di alcune dichiarazioni uscite proprio a ridosso della sentenza del Collegio di Garanzia, mentre i più ottimisti sperano che la nuova sanzione diventi puramente economica, senza andare ad intaccare il lato sportivo e di classifica. Tra le due "fazioni" c'è chi invece riflette sulle famose dichiarazioni di Chiné sulla pena afflittiva e sulla necessità che la Juventus arrivi dietro alla Roma in classifica, come se la Corte Federale di Appello prendesse la classifica finale della Serie A ed emettesse la propria sentenza in base ai punti racimolati da Chiesa e compagni.
La decisione di fatto di "non decidere" del Collegio di Garanzia ha dunque lasciato una situazione in cui non ci sono né vincitori né vinti. Per il popolo degli anti-juventini questa sentenza è solo l'anteprima dell'assoluzione definitiva una volta che si sarà approdati nuovamente alla Corte Federale di Appello, mentre per i bianconeri si arriverà ad una sentenza nuovamente sfavorevole e che metterà ancora una volta in pericolo i punti fatti sul campo.
Quello che però ora appare palese sotto gli occhi di tutti è la necessità di rifondare l'ordinamento della giustizia sportiva. Andare ad intaccare in maniera così pesante uno sport durante la piena stagione competitiva è controproducente per tutti e porta solo ad un continuo avvelenamento del clima da parte di tutti, una situazione che non è accettabile, ancora di più nel calcio dove le polemiche sono all'ordine del giorno e spesso portano anche ad atteggiamenti che travalicano il semplice discutere.