di Fortunato Tripodi

 

 

"Va bene, ragazzi, dai. Abbiamo perso, ma non è successo niente" - "Si, dai, ci rifaremo più avanti, cosa volete che sia" - "Ah, buone feste a tutti, ci becchiamo alla ripresa". In tanti immaginano che negli spogliatoi di una qualsiasi squadra che perde una partita (che sia di serie A o la classica gara fra scapoli e ammogliati del giovedì sera fra amici, poco importa) ci si accomiati con un frasario del tenore paragonabile a quello avanti enunciato. Magari fra amichevoli pacche sulle spalle e, perché no, anche qualche brindisi, visto il periodo natalizio.

 

Ovviamente, chiunque abbia mai vissuto uno spogliatoio e, si ribadisce, non importa se del club più importante o quello del campetto di paese, sa benissimo che qualsiasi sconfitta è sempre foriera di qualche polemica interna, una serie di sfoghi, alimentati dal nervosismo e dalle scorie che la partita ha lasciato.

Poi, è ovvio, ci sono sempre le verginelle immacolate che possono financo immaginare che dopo una sconfitta, per di più in casa, i calciatori si scambino consigli sul balsamo da utilizzare dopo la shampoo. Nessuno vuole togliere loro il piacere di queste fantasie erotico-pallonare.

 

Non ci sorprende, quindi, che il dopo Inter-Lazio, come riferito dalla GdS, sia stato movimentato - eufemismo - in casa nerazzurra, con qualche parola volata fra tecnico e calciatori, qualche muso lungo ed una serie di chiarimenti "a caldo". Tutte cose normalissime, che accadono in tutte le squadre (di tutti gli sport) di questo mondo.

Chissà cosa si saranno detti nello spogliatoio della Juve dopo la gara persa in casa del Sassuolo, o cosa si sono sussurrati Mihajlovi? e i calciatori del Milan dopo i due pareggi contro Carpi e Verona. Probabilmente qualcuno immagina che si sia parlato del surriscaldamento del pianeta. Magari trovando anche soluzioni verosimili, chissà.

 

Pertanto, non ci sconvolge minimamente quanto trapelato dagli spogliatoi nerazzurri: tutto normale ed in perfetta "regola". Ciò che fa storcere il naso, semmai, è che sia uscita fuori la (non) notizia.

Questi episodi, unitamente alla carica emotiva che si portano appresso, se sfruttati correttamente possono rivelarsi per far crescere il gruppo, responsabilizzarlo. 

Ciò che poi, in realtà, brucia veramente, è che un tecnico esperto e navigato come Roberto Mancini non abbia subodorato in settimana che qualche bollicina e qualche #EpicFoto di troppo potessero distrarre la truppa: anche perché, quando si parla di Lazio dalle parti di Appiano, la trappola è sempre in agguato e gli occhi devono essere ancora più aperti del solito.