A Natale siamo tutti più buoni, è vero; tutti con i migliori propositi ed alla ricerca di evitare discussioni, scontri, ecc... perchè si sa, l'atmosfera natalizia mette buonumore, ma quello che è accaduto quasi 100 anni fa ha sicuramente dell'incredibile, per qunto paradossale possa essere stato.

 

Nel bel mezzo della prima guerra Mondiale, all'altezza del fronte occidentale, nel dicembre del 1914, in quella che, a posteriori, fu definita la "Tregua di Natale", diversi mebri delle truppe tedesche e britanniche (in contrapposizione tra loro, sia a quei tempi, che vent'anni dopo), decisero di smettere di spararsi gli uni con gli altri, e decisero di andare a fraternizzare con il nemico, augurandogli buone feste.

Non fu nè un fatto organizzato, nè tantomeno tollerato dagli alti comandi, ma in quel Natale numerosi furono gli eventi di rifiuto della belligeranza e, in ottica di fraternizzazione, e di rinuncia alla monotonia della guerra di posizione (il mal di trincea era all'ordine del giorno nel primo conflitto mondiale), quale miglior terapeutico che una bella partita a calcio, Inghilterra vs Germania?

 

Sfida che, calcisticamente parlando, nei secoli ha significato tantissimo, ed ancora oggi risulta molto attuale, ma quella che fu giocata impilando i berretti delle uniformi per fare le porte,  senza televisioni, telecronaca, giocatori professionisti in campo è sicuramente una delle meglio ricordate nella Storia, per quel che ha significato, in quel giorno; e poco importa se l'esempio nei giorni a seguire non è stato seguito. Le cose belle sono effimere, come il Natale, che, purtroppo, dura un solo giorno.

Ma cerchiamo di adoperiarci perchè, come vent'anni fa, in un'inedito duetto, Jovanotti e Carboni cantavano: "O è Natale tutti i giorni, o non è Natale mai".

 

E.C.