Negli ultimi anni la Juventus ha avuto una tendenza sempre più preoccupante a veder aumentare esponenzialmente il numero di infortunati durante l'arco della stagione. Ovviamente non si può parlare unicamente di sfortuna, anche se nel complesso anche gli infortuni di tipo traumatico hanno anch'essi una quota rilevante rispetto al numero complessivo, ma va fatta anche un po' di autocritica all'interno della società se nonostante l'avvicendarsi tre staff differenti il numero di infortuni è rimasto sempre elevatissimo.

Al termine del posticipo di lunedì vinto contro il Sassuolo, l'elenco degli infortunati aveva già visto apparire anche il nome di Angel Di Maria, mentre qualche giorno dopo è scattato l'allarme anche per Leonardo Bonucci. Per l'argentino si tratta di una lesione di basso grado all'adduttore della gamba sinistra, mentre per il difensore italiano è un "semplice" affaticamento. Questi due si sono andati ad aggiungere alla lista che comprendeva già altri elementi molto importanti come Chiesa (rottura del legamento crociato), Kaio Jorge (rottura del tendine rotuleo), Pogba (lesione del menisco) e Szczesny (lesione di basso grado dell'adduttore).

Oltre alla lunghezza dell'elenco va sottolineato un altro fattore decisamente importante: dei sei elementi infortunati, cinque sono dei titolarissimi della squadra juventina. Nel 4-3-3 di base su cui sta lavorando Allegri ci sarebbe sicuramente Szczesny tra i pali, Bonucci a guidare la linea difensiva, Pogba nel suo ruolo box-to-box a centrocampo e le due ali Chiesa e Di Maria che dovrebbero fornire a Vlahovic, tra l'altro anche lui non ancora al meglio, tanti assist da trasformare in rete. 

L'importanza delle operazioni fatte durante il calciomercato si vede anche e soprattutto in questi frangenti. Visto il corposo numero di infortuni a cui la Juventus deve fare fronte ogni anno è necessario che anche le riserve siano di qualità. Per questo l'ingresso di Kostic nel reparto avanzato e la trattativa che vorrebbe Depay vicino a vestire il bianconero sono operazioni importanti e che non vanno derubricate unicamente a operazioni di contorno, ma sono quelle che potrebbero dare una svolta alla stagione, mantenendo il livello della squadra elevato anche in caso di assenze importanti, proprio come sta succedendo in questo periodo.

Per la sfida di domani sera contro la Sampdoria Allegri dovrà dunque dare fondo al parco dei "non titolari", confermando Perin tra i pali, inserendo uno tra Rugani e Gatti accanto a Bremer, mentre a centrocampo dovrebbe stringere i denti Zakaria con Locatelli e McKennie,ed anche in attacco Cuadrado tornerà al suo ruolo originario di esterno destro, con Kostic sul lato opposto e Vlahovic a fungere da riferimento centrale e terminale offensivo. Una formazione di emergenza, ma composta da giocatori comunque di buon livello e che possono dare filo da torcere alla formazione blucerchiata che appare ancora come un cantiere a cielo aperto tra infortuni e movimenti di mercato.

Al netto dell'esito della sfida di domani però la società bianconera dovrà lavorare, nei prossimi mesi, per trovare una soluzione definitiva a questo annoso problema degli infortuni, cercando di lavorare nel miglior modo possibile per minimizzare quelli di natura muscolare, facendo attenzione allo storico dei calciatori troppo sensibili a questo tipo di problemi, migliorando la tipologia di allenamento ed analizzando tutti i dati biometrici dei giocatori. In una stagione difficile, se non unica, come questa, arrivare ad avere un numero elevato di infortuni muscolari potrebbe significare il dover compromettere la corsa verso la vittoria finale di qualche trofeo. Arrivare al momento saliente della stagione come marzo/aprile ed avere fuori sei giocatori di quella caratura potrebbe fare tutta la differenza del mondo sul percorso in Champions League e sul piazzamento finale in campionato.