Su Mauricio Isla e il suo - ora decisamente più lontano - passaggio dalla Juventus all'Inter si è detto di tutto e di più nel corso degli ultimi giorni. A un certo punto il giocatore sembrava veramente vicinissimo a vestire la maglia nerazzurra, tanto che il responsabile dell'area medica dell'Inter, Franco Combi, si era recato da Pinzolo a Milano per le visite di rito del nuovo acquisto interista, salvo poi tornarsene con le pive nel sacco presso il ritiro della squadra. Motivo? Tutto saltato.
Da quel momento è partita la sagra delle indiscrezioni sul perché una trattativa che ormai sembrava in dirittura d'arrivo si fosse inceppata proprio sul più bello. Al di là delle motivazioni, presunte o reali, quel che rimane è una fase di stallo che potrebbe portare anche a una rottura totale, viste anche le ultime dichiarazioni che arrivano dal fronte bianconero: il cileno non solo è stato tolto dal mercato da Beppe Marotta, ma è improvvisamente diventato un uomo importante nello scacchiere tattico di Antonio Conte. Che dire, meglio tardi che mai.
Nell'ultimo anno abbondante infatti nessuno si era accorto che Isla fosse fondamentale per la Juventus, soprattutto il giocatore, che era disposto persino a ridursi l'ingaggio pur di vestire la maglia dell'Inter e provare a rilanciarsi dopo una brutta annata. La verità è che questa operazione è sbagliata fin dall'inizio, per ragioni economiche, tecniche e non solo.
Innanzitutto, è comprensibile che l'Inter voglia regalare a Walter Mazzarri l'esterno destro di cui ha bisogno, ma non si capisce perché per farlo sia disposta a mettere gli eterni rivali al riparo dopo un acquisto, è bene sottolinearlo, errato: pagare praticamente la stessa cifra spesa dalla Juventus un anno fa, dopo una stagione che per Isla è stata ben al di sotto delle aspettative, va contro le normali leggi di mercato, per le quali il prezzo del giocatore si sarebbe dovuto abbassare e non di poco.
Inoltre resta da capire se Isla riuscirà mai a tornare l'ottimo giocatore visto prima dell'infortunio e se davvero possa ricoprire il ruolo di esterno come lo intende Mazzarri, visto che apparentemente il cileno dà il meglio come interno in un centrocampo a tre. Infine, se mai dovesse concretizzarsi l'esborso di cui sopra, l'Inter rimpinguerebbe le casse di una diretta rivale, permettendole di operare sul mercato e di soffiare ai nerazzurri obiettivi comuni come Zuniga o Kolarov.
Da qui, la tentazione di abbandonare definitivamente la trattativa per Isla. Meglio che la Juve tenga in rosa un giocatore non al massimo della felicità, che si era già promesso all'Inter e per il quale l'anno prossimo dovrebbe sborsare ben 9 milioni per il riscatto dall'Udinese, società che raramente concede sconti; fossimo nella dirigenza interista, rivolgeremmo altrove i nostri pensieri, in cerca di un giovane talento da valorizzare, non fosse altro per una questione di rispetto verso la propria storia.
Finora infatti l'Inter ha fatto soltanto la figura di una piccola società, costretta a dipendere dalle pretese, dalle esigenze e dai capricci della Juve; se i nerazzurri vogliono ricominciare a lottare per traguardi importanti, occorre cambiare anche - e forse soprattutto - questi atteggiamenti.
Cesare Bogazzi