Dopo una parentesi di risultati positivi la Juventus di Andrea Pirlo sembra essersi di nuovo smarrita ed involuta. Nelle ultime uscite Ronaldo e soci sono tornati ad apparire quelli di inizio stagione, spaesati ed indecisi sul tipo di gioco da sviluppare, un po' nello stesso mood con cui scesero in campo diciannove giornate fa all'Ezio Scida di Crotone. 

Alla quarta giornata d'andata Pirlo tentò l'esperimento "linea verde", schierando dal primo minuto una squadra completamente sperimentale con Frabotta e Demiral in difesa, Portanova, Arthur, Chiesa a centrocampo e Kulusevski in attacco. Il risultato fu un modesto 1-1 con i padroni di casa in vantaggio con Simy che trasformò un calcio di rigore assegnato per fallo di Bonucci su Reca, mentre il pareggio venne siglato da Morata sfruttando un prezioso assist di Chiesa, alla prima da bianconero. Nella ripresa lo stesso ex Fiorentina si vede sventolare sotto il naso un cartellino rosso diretto per un duro, quanto ingenuo, fallo sul regista del Crotone Cigarini.

Dalla sera dello scorso 19 ottobre sembrano passati quasi anni per la Juventus. In questo periodo i bianconeri sono stati capaci di passare agilmente il girone di Champions League, vincere la Supercoppa Italiana, arrivare in finale di Coppa Italia e vivere un lunghissimo ottovolante in campionato, alternando sconfitte pesanti come quelle subite da Fiorentina ed Inter a filotti di risultati positivi per poi "finire il giro" e tornare esattamente al punto di partenza.

Nelle ultime uscite la squadra nove volte campione d'Italia sembra aver di nuovo perso quello spirito e quell'unità di intenti che ne aveva contraddistinto il periodo subito successivo alla sconfitta contro l'Inter. Incartandosi in giocate spesso troppo rischiose come una costruzione dal basso quasi ossessiva e che ha portato a situazioni come quella che ha letteralmente regalato il gol del momentaneo 1-0 contro il Porto. Il fatto che Pirlo sia ancora "acerbo" come allenatore si evince proprio in partite come quella dell'andata contro i portoghesi, dove non è riuscito ad invertire subito la tendenza della partita ed anzi ha permesso ai suoi giocatori che continuassero ad eseguire delle giocate non propriamente presenti nelle loro corde. Le assenze contemporanee dei tre costruttori di gioco, Arthur, Bonucci e Cuadrado, era un preavviso di non poter applicare con la consueta efficacia il giro palla e che quindi sarebbe stato meglio cercare un altro tipo di sviluppo, anche evitando il centrocampo se necessario.

Domani sera Pirlo sarà nuovamente costretto a rinunciare a questi tre elementi, affidandosi dunque a Danilo sulla corsia destra di difesa, ai giovani de Ligt e Demiral nel mezzo e con lo spostamento di McKennie accanto a Bentancur nel centrocampo. Il tecnico dovrà dunque trovare qualche tattica che possa sopperire alle assenze per avere la meglio contro una squadra ben organizzata ma non proprio irresistibile come quella guidata da Stroppa. Visto il derby di Milano che ci sarà tra qualche ora i bianconeri dovranno portare obbligatoriamente a casa una vittoria per ridurre lo svantaggio su almeno una delle due milanesi, commettere un altro passo falso non deve neppure essere un'opzione per Ronaldo e soci.