L’Inter non sta certamente vivendo uno dei periodi più rosei della sua storia. Il cambio della presidenza e il riassetto societario hanno inciso anche sulle prestazioni della squadra che, come fu per la passata stagione, fatica a trovare continuità nel gioco ma soprattutto nei risultati. Le vittorie risicate con Sassuolo e Fiorentina sono, di per sé, un primo passo verso la luce. Ma come dare continuità a questi due risultati?

 

La prima carta Mazzarri l’ha pescata dal mercato. L’arrivo di Hernanes ha portato all’ambiente, ma soprattutto al gruppo, una ventata di aria fresca oltre che a due buonissimi piedi. Il brasiliano è il centrocampista ideale per l’Inter poiché capace di gestire intelligentemente la manovra e portare qualità ad un gioco troppo spesso sacrificato alla quantità. L’impatto sulla squadra (due partite, due vittorie) è stato sicuramente positivo ed ogni membro ne ha tratto giovamento dal punto di vista della mentalità.

Sborsare quelle cifre, in un momento di generale difficoltà economica, vuole dire credere nel progetto Inter.

 

Con l’arrivo di Hernanes si sposa alla perfezione la permanenza di Guarin. Il colombiano, gettato sul mercato in fretta e furia, alla fine è rimasto in nerazzurro nonostante numerose tribolazioni. La paura più grande dei tifosi, dopo quella di vedere il “Guaro” in maglia bianconera, era quella di dover ingoiare il magone di un top player relegato in tribuna, o addirittura fuori rosa, per problemi con la società.

L’arrivo di Hernanes ha, d’un tratto, scongiurato quest’ultima nefasta ipotesi. A parte l’odore del Mondiale, Guarin si è sentito nuovamente importante a fianco di un giocatore importante. In sostanza, dovrebbero essere terminati gli spezzoni di stagione dove il centrocampista nerazzurro predicava calcio nel nulla, colpito e affranto dalle sole scelte Kuzmanovic e Taider. Con Hernanes potrà non solo ritornare ai suoi livelli, ma migliorare ulteriormente.

 

Gli ultimi due ingredienti del rimpasto nerazzurro corrispondono al nome di Walter Samuel e Diego Milito

I due argentini, tra i pochi reduci della spedizione del “Triplete”, stanno riportando alla squadra l’esperienza e la concentrazione necessaria ad acquisire autorevolezza sul campo. Il centrale, superati i problemi fisici che lo affliggevano da tempo, si è ripreso una maglia da titolare con Sassuolo e Fiorentina, andando a segno con i neroverdi e sfoderando, in generale, due prestazioni di alto livello.

Per quanto riguarda Milito, sarà lui il partner di un Palacio che ha ultimamente sofferto troppo spesso di solitudine. Caratura e movimenti importanti, aiuteranno la squadra e il compagno di reparto a segnare maggiormente. Due innesti importanti e che probabilmente daranno tutto prima di salutare (molto probabilmente) l’Inter a fine stagione.

 

Questi i quattro giocatori chiave per la riscossa nerazzurra, in attesa di un Icardi in rodaggio e della condizione fisica ottimale di Zanetti, indispensabile in campo.

 

 

 

Pietro Turchi