Sabato 19 maggio 2018 la Juventus ha disputato l'ultima partita valida per la stagione 2017/18, vincendola contro un già retrocesso Hellas Verona e potendosi, di fatto, godere la passeggiata per l'ennesimo Scudetto della sua ultracentenaria storia. Il settimo tricolore consecutivo, accompagnato da quattro Coppe Italia vinte di fila, è motivo di grande soddisfazione ed estremo orgoglio per i colori bianconeri e per tutti coloro che ne sono anche solamente affascinati.
Come in tutti gli aspetti della vita anche in questo strepitoso trionfo esiste un però, un lato triste, o meglio malinconico. Quella con il Verona è stata infatti l'ultima partita con la maglia della Juventus per diversi dei protagonisti dei trionfi degli ultimi anni. Hanno infatti già annunciato il proprio addio gli esterni difensivi Asamoah e Lichsteiner, incerta pare la permanenza di Khedira, mentre le voci di mercato raccontano di possibili addii anche per Mandzukic, Alex Sandro, finanche arrivare a Marchisio.
Ma il vuoto più immenso sarà indubbiamente lasciato da Gianluigi Buffon. Quello che da ieri è a tutti gli effetti l'ormai ex Capitano ha rappresentato per la Juventus e per il calcio italiano una certezza granitica fin dal suo esordio in Serie A, in quel lontano 19 novembre 1995, quando venne convocato di corsa nella prima squadra del Parma per poi dover scendere anche in campo a causa dell'infortunio di Luca Bucci di fronte ad un'armata come il Milan di Capello in cui militavano giocatori del calibro di Baresi, Maldini, Boban, ma soprattutto Roberto Baggio e George Weah. A luglio 2001 è arrivato poi il trasferimento alla Juventus, in cambio di 75 miliardi di lire più il cartellino dell'esterno offensivo Jonathan Bachini.
Nel luglio 2005 subì un grave infortunio alla spalla durante il trofeo Berlusconi e venne momentaneamente sostituito in bianconero da Cristian Abbiati, tuttavia superò questo problema fisico e nel gennaio successivo tornò a disposizione di mister Capello. Nell'estate successiva toccò, nel giro di pochi mesi il punto più alto e quello più basso della sua carriera, entrando però definitivamente nel cuore di tutti gli juventini. Dopo il trionfo mondiale Buffon rifiutò infatti il passaggio al Milan, abbracciando il nuovo corso della Juventus e ripartendo dallo stadio di Rimini per scalare la cadetteria e riportare la Vecchia Signora nei luoghi a lei più consoni.
Dopo il ritorno in Serie A, negli anni dei settimi posti, così come in quelli scudettati la fede e l'amore di Buffon per la Juventus non ha mai vacillato, neppure per un istante. Il carrarino ha difeso la porta bianconera come se ne andasse della sua stessa vita, mettendo la Juventus davanti a tutti e trovandosi anche a raccogliere la pesante eredità di Alessandro Del Piero come Capitano. Dopo tanti sorrisi però è giunto anche per lui il momento degli occhi lucidi. Al 63' della sfida contro il Verona si è infatti alzata la lavagnetta luminosa che ha sancito la sua ultima uscita dal campo con la maglia bianconera. Minuti storici che hanno emozionato tutto il pubblico juventino e lo stesso Buffon, lasciando in ognuno di loro una sorta di vuoto, come chi sa di aver perso per sempre qualcosa di speciale ed irripetibile.
Non è ancora detto che la sua carriera sportiva sia terminata, si parla di un possibile trasferimento al Paris Saint German, ma questo non incrinerà neppure di poco l'amore corrisposto tra Buffon e la Juventus. Agnelli e tutto il popolo bianconero aspetteranno per sempre il suo ritorno a braccia aperte.