È il momento della verità: nel giro di otto giorni si deciderà la vostra fantastagione. Magari qualcuno ha già chiuso i giochi e si è assicurato con anticipo ricchi premi e cotillons, ma molti stanno aspettando con ansia gli ultimi giri di pallone per capire quale sarà il proprio destino. Sono i giorni in cui si studia di più, in cui l'occupazione principale è costruire l'11 perfetto: si seguono le conferenze stampa e si spera che vengano date le risposte sperate; si fanno incroci statistici e calcoli di probabilità di una complessità tale che, se lo sapessero, i sondaggisti verrebbero a chiedervi consiglio; si pensa e ripensa fino all'ultimo momento chi schierare come secondo panchinaro in difesa. Insomma, siamo a tanto così dall'ammazzare piccioni per analizzarne le viscere che, sì, saranno pure fesserie ma hai visto mai.
Ma al di là dei soliti noti, ci sono le possibili sorprese. Perché è facile affidarsi a Dzeko, Mertens e Icardi, ma ci sono anche tantissimi calciatori normalmente sottovalutati che nelle ultime giornate, complici turnover, squalifiche e varie ed eventuali, possono fare la differenza. Ricordando sempre (cosa fondamentale) che le ultime giornate di campionato sono potenzialmente il punto di incontro fra l'anarchia e la follia – che nelle ultime giornate di campionato ci sono stati il 5 maggio, il gol di Calori, un rigore segnato da Costacurta 15 anni dopo l'ultima marcatura in Serie A, e ovviamente quel leggendario Parma-Livorno 6-4, poker di Gilardino da una parte e di Cristiano Lucarelli dall'altra. Ecco, quindi, i 5 insospettabili che potrebbero inaspettatamente risolvervi tanti problemi.
ACERBI
È all'inizio della lista perché sono ben ben conscio che non stiamo parlando di una sorpresa ma di una solida realtà. Il difensore del Sassuolo ha un'ottima fantamedia, è stato sempre presente (non ha saltato neanche un minuto in campionato) e ogni tanto regala anche un insperato bonus lanciandosi in avanti sui calci d'angolo. Quest'anno siamo a quota quattro: non segna da cinque giornate, dalla partita contro la Sampdoria del 15 aprile. Magari sta conservando le cartucce per le ultime gare.
PETAGNA
Se all'asta di riparazione avevate un buon bottino da gestire ma non vi potevate permettere una prima scelta, è verosimile che abbiate dovuto lasciare al riccone di turno Simeone (con tutti i contro e i pochi pro) per arruolare Petagna. L'attaccante dell'Atalanta, dopo un periodo senza fare granché, veniva da un inizio di 2017 promettente: un bonus a partita per cinque partite, 2 gol e 3 assist. Poi si è rifermato: ha regalato qualche passaggio vincente, certo, ma non segna dal 29 gennaio, dalla partita contro il Torino. Non è un attaccante fatto per segnare tanti gol: è uno da lavoro sporco, da sportellate, da ultimo passaggio, da fisico messo a disposizione di quelli coi piedi buoni. Un po' come se fosse un Tore Andre Flo de noantri. Però anche il norvegese ogni tanto timbrava il cartellino: il triestino Andrea è fermo a quota 5. Per ora.
DIAMANTI
Ricordate Alino? Ecco, c'è anche lui. Dopo le prestazioni deludenti del Palermo è scivolato nelle gerarchie, passando da pezzo pregiato del mercato a rincalzo di lusso per poi diventare secondo panchinaro e infine l'estremo rimedio. In una squadra già retrocessa, cosa può dare, ancora, Alino? Bè, nella sfida dell'orgoglio fra Palermo e Pescara potrebbe anche trovare lo spazio per rispolverare qualche giochino di cui è capace il suo piede sinistro... e sarebbe ora, pensa il fantallenatore: in un anno, cinque assist e un solo gol. La rete, però, è arrivata poco tempo fa...
CAPRARI
Alzi la mano chi pensava che sarebbe stato l'anno della sua esplosione: dopo un'ottima annata in Serie B, l'ha addirittura acquistato l'Inter, lasciandolo in Abruzzo ancora un anno per cominciare a respirare l'aria della massima serie in un ambiente meno complicato di Appiano Gentile. Invece si è ritrovato in una stagione tutt'altro che esaltante, culminata con la retrocessione e costellata di poche prestazioni di alto livello. Qualcuno, scoraggiato, lo ha lasciato andar via a gennaio, ma altri continuano a coccolarlo e ad aspettare che lasci li segno. O meglio, che segni: l'ultimo risale a inizio aprile. E la partita contro il Palermo, con la benedizione di Zeman, può segnare il suo ritorno al tabellino dei marcatori.
SIMEONE
Detto in breve: partito come panchinaro di Pavoletti, è stato probabilmente scartato dal 95% dei fantallenatori italiani. Poi si è preso il posto, ha segnato dieci gol da inizio stagione al 29 gennaio. A quel punto, offerte scatenate per acquistarlo all'asta di riparazione. E il nulla. Un solo gol da febbraio ad oggi, contro la Lazio. Il Genoa è sull'orlo di un burrone chiamato Serie B e domani c'è il Torino, che di certo non ha una difesa irresistibile: sembra l'occasione giusta per dare un senso a tutti quei fantamilioni.