La sonora sconfitta rimediata contro il Bologna, forse un po’ bugiarda nel risultato, accompagnerà il Palermo nella preparazione della gara più attesa dell’anno, la gara in cui è vietato sbagliare. La lunga settimana pre-derby inizia con alcune considerazioni:
Ujkani: il portiere albanese ha dato l’ennesima prova di non essere adatto a questa categoria. Se poi aggiungiamo che non riesce a trovare l’intesa con i compagni di reparto (vedi l’azione del fallo di rigore su Gilardino) a causa di, non sappiamo fino a che punto, lecite incomprensioni di carattere linguistico con i compagni, continuiamo a non capire perché Sannino prima e Gasperini poi, non abbiano mai avuto dubbi sulla sua titolarità. L’anno scorso Tzorvas pagò a caro prezzo la sua difficoltà comunicativa. L’ingenua espulsione rimediata lo costringerà a saltare il derby che diventa un’occasione d’oro per Benussi.
Donati: l’esperimento dell’arretramento in difesa, nonostante lo scetticismo iniziale, aveva convinto anche noi. Ieri sono venute fuori alcune lacune, che non possono passare inosservate. Ciò non vuol dire che l’esperimento possa definirsi fallito, ma è chiaro che bisogna rivedere alcuni meccanismi della difesa, dove Donati dovrebbe rappresentare il direttore d’orchestra. Un’orchestra quanto mai stonata e spensierata quella che ha confezionato il rigore del definito 3-0. Una giornata storta può capitare, ma ci si augura che sia l’unica.
Labrin: giovane di belle speranze finora non era mai stato impiegato, al pari di Milanovic e Viola. Nonostante l’espulsione non abbia inciso sul match visto che mancavano una manciata di minuti e si era già in nove, in tanti si sono chiesti che diavolo gli passasse per la testa per fare un fallo del genere a metà campo sul povero Morleo. E’ preoccupante assistere ad una scena così violenta da parte di chi come Labrin dovrebbe sfruttare tutti gli spezzoni di partita che gli possono capitare per dimostrare di essere all’altezza di indossare la maglia rosanero.
Barreto: volente o nolente è indispensabile per questa squadra. La sua assenza per squalifica peserà come un macigno nella gara che vale una stagione contro il Catania. Una bella gatta da pelare per Gasperini, che deve fare i conti con i mal di pancia di Arevalo Rios e con il dinamismo di Kurtic che tarda a sbocciare. Che sia la volta buona per vedere Nicolas Viola dal primo minuto? Quale palcoscenico migliore di un derby per convincere gli addetti ai lavori e in primis Gasperini, di non essere un oggetto misterioso?
Dybala: le prodezze della Joya di appena una settimana fa sembrano un lontano ricordo. Irriconoscibile, lento e a tratti indolente, “u picciriddu” è rimasto intrappolato nella morsa dei centrali bolognesi. Come non bisognava esaltarlo una settimana fa, oggi non lo si deve affatto biasimare. Sarà troppo giovane per reggere da solo il peso dell’attacco ma bisogna che cresca in fretta, considerando la penuria del comparto offensivo rosanero. Sabato sera tornerà Miccoli a guidare l’attacco palermitano, e sarà sicuramente un’altra musica.
Adesso toccherà a Gasperini confermare quanto di buono fatto vedere sino ad ora preparando al meglio una sfida che vale una stagione, o forse anche di più.