A dimostrazione di quanto sia ingannevole il precampionato, la Juve ha rimandato la vittoria fino all’occasione, in cui contava veramente. Nel primo tempo, 23 minuti bianconeri, e 22 minuti biancocelesti. Nella ripresa, 5 minuti da elettroshock, tali da trasformare il campo in un ring. Tre colpi da kappaò della squadra di Conte (7’, 9’ e 11’), che, nel pugilato, avrebbero legittimato il lancio dell’asciugamano, dall’angolo di Petkovic.
La Lazio, specialista nel coprire gli spazi, scoperta all’inverosimile. E la Juve, abituata a occuparli, spietata di rimessa. Lichtsteiner, con 1 gol e 2 assist, è stato l’emblema di una formazione, nella quale continua a essere determinante il movimento, più che i gol, degli attaccanti. Hanno segnato un difensore, un esterno, un centrocampista, e una punta, Tevez, solo a risultato acquisito, secondo il travolgente Conte-pensiero.
Carlo Nesti