di Pietro Turchi

 

A ridosso dell’asta estiva ho cerchiato in rosso il nome di Fernando TorresIl suo arrivo al Milan ha cambiato tutte le carte in tavola, rovesciando le calde sensazioni covate per un’intera estate.

Quella di puntare gran parte dei fantamilioni sull’ex attaccante del Chelsea è stata, aimè, una scelta ponderata e che ha gettato me, ma anche numerosi fantallenatori, nello sconforto più assoluto.
Ripercorrendo la scelta, ecco i 5 motivi per cui ho sciaguratamente comprato Torres.

 

1) LO STIPENDIO

Un attaccante che prende 4 milioni di euro a stagione, non può non segnare. 

Fondamentalmente è questo il primo teorema che ho seguito per individuare in Torres l’uomo in grado di portare gioie e bonus alla mia fantasquadra. 

Un ragionamento che, di base, non è da buttare visto comunque il momento che attraversa il calcio italiano, dal punto di vista economico, e la malavoglia con cui il Milan (e tutte le squadre in generale) affrontano il monte ingaggi.
E 4 milioni di euro non sono proprio spiccioli.
Per fortuna (purtroppo, in questo caso) i soldi non giocano a pallone.

 

2) PRIMA PUNTA NEL 4-3-3 DEL MILAN

Con Inzaghi al Milan e l’idea di proporre il 4-3-3 serviva necessariamente un centravanti di peso, uno di quelli che ti sposta gli equilibri. Uno da doppia cifra abbondante, per intenderci.
Così arriva Fernando Torres, l’identikit ideale, e te lo immagini già, al centro dell’area di rigore, pronto mettere in porta tutti i palloni.

Falso nueve? Roba da spagnoli, non di certo da Inzaghi. Chi se lo sarebbe immaginato che, da lì a poco, sarebbe stato un centrocampista, Menez, il bomber della squadra con Torres utile solo a scaldare la panchina? 

 

3) OTTIMI ASSIST-MAN

Non solo prima punta nel 4-3-3, ma con degli esterni offensivi importanti come Menez, El Shaarawy, Bonaventura e Honda. Rifornimenti assicurati al centro dell’area e l’azione tipo già nella testa: palla all’esterno, dribbling a guadagnare il fondo, palla rimorchio per Torres che, di piatto, sigla il più semplice dei gol. 

Gran bel viaggio.

 

4) IL GOL NEL SANGUE

Ora, scherzi a parte, Torres ha fatto, a suo modo, la storia. Con l’Atletico Madrid, appena maggiorenne, ha segnato a ripetizione terminando la sua avventura colchonera con 81 gol totali. Al Liverpool ha fatto meglio, segnando 81 gol in 144 partite. La parentesi Chelsea non è stata, dal punto di vista personale, la più felice della sua carriera, ma ha comunque festeggiato una Champions League, l’Europa League e una Coppa di Inghilterra segnando 46 reti. Prima dell’approdo al Milan i numeri parlavano di 218 reti in 558 presenze. Abbastanza per crederci?

 

5) PER AMORE

Infrangendo il punto 5 delle “cose da non fare all’asta del fanta”, l’ho acquistato per amore. Amore per il giocatore che è stato e per quello che ha rappresentato. Bomber dal viso pulito con una facilità di corsa e di calcio superiore alla media. Impossibile non innamorarsi di un attaccante di questo tipo, capace di conquistare quasi tutti i trofei e realizzando il sogno di qualsiasi calciatore.

Elegante e raffinato, ho sognato di vederlo in Italia.
Così è stato: sono piovuti tanti fantamilioni quanti rimpianti.

 

A distanza di qualche mese dal suo acquisto e con il rimaneggiato tridente Paloschi-Eder-Tavano, mi accorgo di come questi 5 motivi abbiano condizionato la mia stagione fantacalcistica.

Non ci resta (visto che mi ritengo in buona compagnia) che rinfrancarci a vicenda e prendere atto dei “5 motivi per cui Torres risulti il peggior attaccante della Serie A”, elencati dal collega Andrea De Pasquale, tenendo un occhio rivolto all’asta invernale.

 

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