di Silvestro Giaquinto

 

Non proprio il massimo della vita per la Roma doversi presentare con Torosidis a sinistra, che nell’occasione del gol si faceva scappare Jankovic, alla prima giornata di campionato contro il Verona. A togliere le castagne dal fuoco ci pensava comunque Florenzi, con la staffilata dalla distanza che beffava Rafael. Chissà quanto sia stata forte la tentazione Bruno Peres per Sabatini anche negli ultimi giorni di mercato, ma no: “il tutto si è scontrato con la crescita di Florenzi: pensiamo che possa diventare un grande giocatore in questo nuovo ruolo”. Oltre al gol, alla voce cross, quelli che servono ad un attaccante come Dzeko, il numero 24 giallorosso faceva registrare 4 (dati legaseriea.it): il massimo in quella partita.

 

Torosidis non al meglio, allora in campo subito Digne, arrivato in settimana, contro la Juventus. E con Iago Falque, inserito nel tridente al posto del deludente Gervinho, subito eclatanti risultati. La nuova catena di sinistra funziona alla grande: i giallorossi spingono prevalentemente da quel lato. Cross: 5 (il migliore) per l’ex Genoa, tra cui il primo assist vincente per la testa di Dzeko; 4 per il francese ex Lille.

 

Senza Pjanic (l’asse bosniaco non potrà che essere altro punto di forza) contro il Frosinone, Garcia rinuncia a Salah ma non alle scorribande della confermata coppia mancina (“sul campo ci sono giocatori che insieme hanno relazioni molto strette ed efficaci come è successo tra Totti e Gervinho o come si è intravisto tra Digne e Iago Falque”, dichiara alla vigilia della gara). 4 cross di Iago Falque (anche in gol), 2 di Digne. E pazienza se Dzeko non arriva su un cross dello spagnolo che aveva bisogno solo di essere spinto in rete. Ma a destra anche Florenzi torna a far sentire il suo grande contributo, proponendosi con decisione: 3 cross e una traversa nel finale colpita. Avvio di stagione clamoroso per lui. 

 

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Dal piccolo sfogo dopo il deludente 0-0 interno con il Parma dello scorso febbraio (“Sinceramente non so bene quale è il mio ruolo, sono un po' confuso. Essere il primo 'tappabuchi' ha i suoi pro ed i suoi contro”), Florenzi, che ora studia Dani Alves, ne ha iniziato poi ad apprezzare i vantaggi: “ti dà delle opportunità che non hai quando giochi davanti. Davanti sei sicuro di essere marcato, se parti da dietro di meno”, ha ribadito dopo la prodezza contro il Barcellona. La prima, positiva, partita da terzino destro a Mosca contro il Cska a fine novembre 2014, poi contro il Sassuolo il debutto in quel ruolo in campionato a inizio dicembre: assist per Ljajic e 7 in pagella. E a chi continuava a chiedere il terzino, si poteva anche già dire che non servisse più. Sabatini è stato fin da subito convinto dalla nuova posizione ritagliatagli da Garcia. Qualche altra gara da esterno d’attacco, prima della sostituzione a fine primo tempo, sotto 2-0, nel derby di gennaio con la Lazio. Meglio arretrarlo. Ma i gol, nonostante ciò, continuano ad arrivare: su calcio di rigore contro il Torino (1-1 fuori), poi gli impressionanti capolavori con Sassuolo (0-3 al Mapei Stadium) e Genoa (2-0 all’Olimpico). Da mossa difensivista quando schierato nel tridente per avere maggiore equilibrio ad attaccante aggiunto che può sfruttare il fatto di essere meno controllato e di avere maggiore campo davanti per poter mostrare le sue doti. E chi non l’ha ancora capito non fa certo una bella figura a preferirgli De Sciglio o Pasqual.

 

 

Senza dimenticarsi poi che in panchina scalpita uno così...