L’esonero di Sannino è un film già visto. Regia di Maurizio Zamparini, produzione Emme Zeta. Attore indiscusso protagonista sempre lui, Maurizio da Sevegliano. Il copione? sempre lo stesso.
Ormai non desta più scalpore un esempio di incoerenza del genere:
“Ci tengo a precisare che la posizione del tecnico non è assolutamente in discussione. Può perdere anche altre due gare di fila, non sarebbe in ogni caso a rischio. Ha bisogno di lavorare e va lasciato tranquillo".
Aveva dichiarato alla vigilia di Palermo-Cagliari. In effetti, direbbe qualcuno, il Palermo non ha perso, ha pareggiato!
Il tecnico di Ottaviano è stato niente di più che una vittima sacrificale, destinata a venire travolta dall’onta iraconda del presidente rosanero. Un’ira funesta che ha mietuto ben 41 vittime, dai tempi del Venezia ad oggi.
Le ragioni di un esonero sono sempre le stesse: “Non aveva la squadra in pugno e non ci credeva”. O forse faremmo meglio a dire non aveva una squadra. Se analizziamo la campagna acquisti-cessioni i dati parlano chiaro: Balzaretti, Migliaccio e Cassani giocatori che hanno fatto la storia del Palermo sono stati rimpiazzati da Santiago Garcia, Morganella e Rios; se poi aggiungiamo che un portiere nel giro della nazionale come Viviano sia stato sostituito con Ujkani, estremo difensore del Novara retrocesso in Serie B, e che Silvestre, uno dei migliori difensori centrali degli ultimi anni in Serie A, sia stato rimpiazzato da Von Bergen, discreto mestierante ma protagonista della retrocessione in B del Cesena, le responsabilità di una squadra allo sbando e senza identità non possono ricadere esclusivamente sull’allenatore.
Il mangiallenatori del calcio italiano, come un freddo boia, risoluto nello squarciare ogni testa, ha capito che è molto più semplice scaricare ogni responsabilità sugli altri, piuttosto che recitare un onesto mea culpa.
Adesso sarà il turno di Gasperini.
Curioso il precedente fra i due, avvenuto l’anno scorso prima dell’ingaggio di Pioli: “la scorsa estate non ci mettemmo d´accordo per dettagli, ora è più umile sono certo che farà bene”. Basterà un anno per diventare umile agnellino al cospetto del lupo di Sevegliano?
Coraggioso dobbiamo dire l’ex allenatore di Genoa e Inter, ad accettare le avances di Zampa, anche se il contratto che lo legherà alla società di viale del Fante prevede una clausola particolare: “Una clausola che prevede un pagamento ulteriore in termini economici rispetto all’ingaggio fissato in caso di esonero. Di conseguenza, se Zamparini manderà via Gasperini prima della scadenza del contratto, dovrà pagarlo di più. Basterà per fargli perdere la tentazione?" così ha commentato Giuseppe Di Marzio sul suo sito internet.
Giovanni Migliore