Dodici punti su quindici. Lo score della Lazio nella prima giornata degli ultimi cinque campionati sorride e non poco. Quattro vittorie (due con l'Atalanta, una con Udinese e Bologna) e un solo KO (a San Siro col Milan, due stagioni fa), 10 gol fatti e 8 incassati. Un ruolino di marcia che consente di guardare con ottimismo all'incontro di domenica sera, quando nel fortino biancoceleste arriverà la neo-promossa Spal di mister Semplici. Guai, però, a prendere troppo sottogamba un impegno solo apparentemente abbordabile.


Al di là dei discorsi sulle motivazioni, sulla voglia di stupire sin dall'inizio del torneo, sul classico "tanto non abbiamo nulla da perdere" et similia, tipico di chi è appena salito dalla cadetteria e si appresta ad affrontare un avversario di caratura superiore, c'è una statistica che riguarda gli incroci tra la squadra di Ferrara e quella capitolina che da un lato fa sorridere, perché ormai molto datata e dunque fine a se stessa, ma che dall'altro, per gli amanti della cabala e della scaramanzia, può rappresentare un mini-spauracchio. La Spal è infatti imbattuta nelle ultime cinque partite disputate in Serie A contro la Lazio (la più recente nel 1967): due vittorie e tre pareggi nel parziale. Per gli uomini di Inzaghi, dunque, un piccolo tabù subito da sfatare. Ammortizzato, tuttavia, da altre tre pillole di marca Opta:

1) Quando la Lazio ha giocato la prima giornata di Serie A contro una neopromossa, ha perso solamente in un’occasione delle 11 disputate (6V, 4N): 1-0 contro il Bologna nel settembre 1996;

2) La Spal ha perso le ultime quattro volte alla prima giornata di Serie A, subendo sempre almeno due gol;

3) Nei 13 precedenti incontri tra Lazio e Spal giocati in casa dei biancocelesti in Serie A, la Lazio ha perso solamente in un'occasione (7V, 5N): nel marzo 1957 per 2-1.

Un dato, quello sui precedenti, che comunque non considera l'amichevole disputata appena un mese fa tra le due compagini. Questa sì, per i realisti e i "profani", piuttosto significativa e indicativa su ciò che potrebbe accadere tra 48 ore all'Olimpico. 2-0 per Milinkovic e compagni, in gol il solito scatenato Immobile e il 'redivivo' Keita (su rigore). In campo, da una parte e dall'altra e anche dal primo minuto, quasi tutti gli interpreti che vedremo in azione nella prossima gara di campionato. Con un'unica grossa differenza attesa (bizzoso senegalese a parte): l'assenza per infortunio di Felipe Anderson.

Poco male, però. Il brasiliano non ha giocato nemmeno la Supercoppa, il suo posto è stato più che degnamente colmato da un Luis Alberto che potrebbe davvero rivelarsi la vera sorpresa della prossima annata laziale. La svolta sta non solo nell'avergli dato piena e palese fiducia, ma soprattutto nell'averlo collocato tatticamente lì dove può rendere al meglio. Non come esterno in un 4-3-3, ma da trequartista a sostegno dell'attaccante centrale o persino come seconda punta. Esattamente i due ruoli a lui più congeniali per ricavarne ogni goccia di talento e prolificità in fase offensiva. 

E per completare al meglio il tema congiunto tra uomini on fire e numeri dal passato, non si può non citare proprio il centravanti partenopeo, fin qui il protagonista indiscusso del precampionato biancoceleste. Pensate che nella scorsa Serie A Ciro Immobile ha fatto gol a tutte e tre le neo-promosse alla prima occasione in cui le ha incontrate. La difesa della Spal è (ulteriormente) avvisata. Sempre che ce ne fosse bisogno...