La stagione 2022-23 ha finalmente chiuso i battenti e le società stanno iniziando a pianificare la prossima stagione e, le più lungimiranti, anche quelle a venire. Per la Juventus invece è tutto in altissimo mare, a partire dal piano dirigenziale per poi terminare con quello sportivo. Dopo il terremoto societario dei mesi passati alcune posizioni chiave in seno alla Vecchia Signora sono ancora vacanti o occupate da promozioni "forzate". Uno tra i ruolo più delicati rimasto vittima dello tsunami della giustizia sportiva è quello di Direttore Sportivo: vista l'incombenza del mercato la società piemontese ha optato, almeno per il momento, per una soluzione interna andando a promuovere Giovanni Manna.

Ormai ex Direttore Sportivo della cosiddetta Next Gen, Manna è una figura sui generis: classe 1988, ha iniziato prestissimo il suo percorso dirigenziale in Svizzera prima con il Chiasso e poi con il Lugano. Dopo la doppia esperienza in terra elvetica e la conquista della qualificazione all'Europa League è stato chiamato dalla Juventus nel 2019 per occuparsi della Primavera in collaborazione con Fabio Paratici e Federico Cherubini. Con la nascita del progetto Under 23, diventato poi "Next Gen", Manna è stato spostato al ruolo di Direttore Sportivo della seconda squadra bianconera. Il suo lavoro di scouting, unito al fascino di entrare a far parte di una galassia come quella juventina, ha permesso al club bianconero di mettere mani su talenti molto interessanti di cui in molti hanno già fatto il proprio esordio in prima squadra come Miretti, Iling e Soulé, con i primi due promossi poi in pianta stabile nella rosa messa a disposizione di Allegri.

Stando a quanto riportano le voci di radio-mercato il regno di Manna dovrebbe essere solo pro-tempore, in attesa che Giuntoli riesca a liberarsi dal Napoli prima della scadenza del contratto prevista per il giugno 2024. Nel frattempo la Juventus è comunque corsa ai ripari andando ad affidare il ruolo di Direttore Sportivo della Next Gen a Claudio Chiellini, il fratello gemello dell'ex Capitano, anch'esso già nell'orbita bianconera da diversi anni e che ha rifiutato la chiamata della Sampdoria pur di tornare a lavorare sotto l'egida della Vecchia Signora. 

Per il momento resta fuori da questo bailamme di nomi quello di Massimiliano Allegri: attualmente sembra che il tecnico livornese sia più sicuro della conferma rispetto a qualche settimana fa ed anche le sirene dell'Arabia Saudita suonano quasi a vuoto. Ovviamente se ci fosse davvero l'ennesimo cambio nei piani dirigenziali le cose potrebbero cambiare rapidamente, tanti sono stati i nomi accostati alla panchina della Juventus, ma per adesso restano solo fantasie con nessun riscontro reale.

L'unica ufficialità giunta per il momento è quella della cessione definitiva di Kulusevski al Tottenham per una cifra pari a 30 milioni di Euro, 5 milioni in meno rispetto a quanto accordato precedentemente, pagabili in 6 esercizi. Un'operazione che ha già, ovviamente, creato malumori tra i tifosi juventini tra chi avrebbe voluto riportare lo svedese all'ovile, chie non ha apprezzato lo sconto e chi invece ha benedetto quest'operazione ritenendo l'avventura bianconera del classe 2000 già definitivamente conclusa. Se questa era un'operazione relativamente "facile" risolta con un leggero sconto dopo che erano venute meno le condizioni per l'obbligo di riscatto da parte degli inglesi, ora restano diverse situazioni impegnative da affrontare sul fronte rinnovi e cessioni. I nomi sul piatto sono molti da Rabiot ad Arthur, passando per McKennie, Zakaria e Luca Pellegrini, la domanda vera è: chi affronterà queste trattative? Sarà compito di Manna o si aspetterà l'arrivo di Giuntoli? Soprattutto nel caso del francese lo scorrere del tempo è particolarmente nemico, nel caso in cui non si riesca a giungere ad un'intesa l'ex PSG sarà libero di accasarsi altrove a costo zero. Poi ci sono le sirene estere che iniziano a suonare per gli altri big come Vlahovic e Chiesa, anche in questo caso sarà importante sedersi al tavolo il prima possibile prima che le situazioni possano diventare molto complicate. Il tutto senza menzionare il mercato in ingresso che, ovviamente, in questo momento è completamente bloccato se non per qualche timida trattativa di giocatori non di primo piano.

Per la Juventus la carne al fuoco è dunque tantissima, ma la sensazione è che gli ambienti bianconeri in questo momento siano saturi solamente di fumo. Fare chiarezza sui ruoli chiave almeno per quest'estate adesso è un obbligo imperativo ed imminente, ogni minuto che passa rischia di andare a rovinare la pianificazione per la prossima stagione con l'incubo di rivivere nuovamente un'annata deludente come successo in quella che si è appena conclusa.