Nel primo anticipo della prima venticinquesima giornata la Juventus ha affrontato il Palermo tra le mura amiche dello Stadium. In vista del prossimo impegno di Champions League Allegri ha optato per alcune variazioni di uomini sull'ormai consueta veste tattica del 4-2-3-1. In difesa, al fianco dell'unico titolare Bonucci, è stato scelto Benatia per comporre la coppia centrale, mentre sulle corsie esterne è stato concesso un turno di riposo ad Alex Sandro e Lichtsteiner, con l'inserimento dal 1' di Dani Alves ed Asamoah; il tandem Marchisio-Khedira ha composto la cerniera centrale in mezzo al campo; in attacco, complice la squalifica di Mandžuki?, il ruolo di equilibratore è stato affidato a Sturaro, con Pjaca nelle veci di Cuadrado sull'out di destra e Dybala a fungere da trequartista centrale alle spalle di Higuaín.

Fin dalle prime battute è apparsa evidente la differenza di spessore tecnico tra le due squadre, con il Palermo che ha cercato di compensare il gap con l'attenzione in fase difensiva. La resistenza dei rosanero dura però solamente poco più di dieci minuti, alla prima distrazione gli ospiti vengono infatti immediatamente puniti: calcio di punizione di Dani Alves dalla trequarti, il brasiliano pesca Higuaín completamente smarcato nel cuore dell'area di rigore. L’ex Napoli conclude a rete ma Posavec, attento, si oppone con un'uscita bassa, sulla ribattuta la sfera termina tra i piedi di Marchisio e per il numero 8 è un gioco da ragazzi concludere verso la rete pressoché sguarnita. L'unico neo della partita dei bianconeri si palesa subito dopo aver sbloccato il match: Dybala e soci calano la tensione ed il Palermo riesce ad affacciarsi ripetutamente dalle parti di Buffon. Allegri non gradisce questo black-out mentale e prova a porvi rimedio agendo sullo schieramento tattico: dapprima passa ad un 4-3-3 con Sturaro portato sulla linea di Khedira e Marchisio e successivamente ad un più scolastico 4-4-2 abbassando a centrocampo anche il croato Pjaca, lasciando Dybala come spalla di Higuaín in attacco. Il nuovo schieramento funziona e garantisce più equilibrio ai cinque volte campioni d'Italia; prima del termine della prima frazione di gioco arriva anche il raddoppio bianconero: calcio di punizione dal limite di Dybala che si va ad infilare sotto l'incrocio dei pali, dove Posavec non può arrivare. Nella ripresa è quasi fisiologico il calo del ritmo della partita con la Juventus che vuole risparmiare energie in vista di mercoledì ed il Palermo che vuole evitare la clamorosa imbarcata. Ai bianconeri bastano due fiammate del tandem argentino Dybala-Higuaín per portare il risultato al sicuro, mentre la rete della bandiera dei rosanero arriva nei minuti di recupero, il gol di ?o?ev è inutile ai fini del match ma importante dal punto di vista statistico: da quando i bianconeri sono passati al 4-2-3-1 questa è stata la prima rete subita in campionato.

La sensazione, fin dai primi minuti del match, è stata quella che per la Juventus la sfida con il Palermo fosse poco più di un allenamento in vista dell'impegno di Champions League contro il Porto. I bianconeri si sono facilmente liberati degli avversari, permettendosi il lusso di far rifiatare diversi elementi importanti, dando spazio a chi finora ne aveva avuto meno (Benatia, Pjaca, Sturaro) e ritrovando un Marchisio in buona condizione fisica e mentale in mezzo al terreno di gioco. Nonostante la convinzione di qualcuno, in questo momento pare difficile recuperare dei punti in campionato alla truppa juventina. Quella che si è vista ieri sera è una formazione che, al netto dei dieci minuti di rilassamento, apparire decisamente superiore alle altre da ogni punto di vista, compresi l'atteggiamento e la convinzione con cui scende in campo. Inoltre, se non dovessero bastare la tattica ed il gioco di squadra, la Juventus può sempre permettersi di ricorrere alle iniziative personali di giocatori come Dybala ed Higuaín, capaci di inventarsi azioni pericolose e gol in qualsiasi momento della partita, come dimostrano le reti siglate nella ripresa di ieri.