Dopo aver ufficializzato gli arrivi di Cambiaso, Di Maria e Pogba, in rigoroso ordine alfabetico, la Juventus si trova nelle ultime ore costretta a lavorare anche su di una possibile cessione di cui, fino a qualche mese fa, non si sarebbe mai sospettato, quella di Matthijs de Ligt.

Fin dal suo arrivo, nell'estate del 2019, ci si aspettava che il matrimonio tra la Juventus ed il difensore di Leiderdorp non sarebbe stato eterno, anzi. L'olandese fa infatti parte della scuderia di Mino Raiola, gruppo manageriale oltremodo noto per gli spostamenti faraonici e piuttosto frequenti dei propri assistiti. Dopo la morte del potente manager italo/olandese le fila vengono tirate dall'avvocatessa Pimenta, ma il modus operandi non sembra essere cambiato di una virgola. Quando l'entourage ed il calciatore iniziano a valutare come maturi i tempi per il trasferimento da una società all'altra le voci cominciano a tamburellare sempre più forti, fino ai primi veri e propri "mal di pancia" mostrati dal giocatore stesso. 

Nello specifico caso di de Ligt l'atteggiamento tenuto dal giocatore al momento del suo arrivo al J-Medical aveva già fatto storcere il naso ai più. Il difensore era sembrato quasi indolente nel volersi fermare a salutare i tifosi ed ancora più riluttante dell'andare a firmare i consueti autografi. Con il passare dei giorni le voci dell'interesse del Bayern Monaco si sono moltiplicate fino ad esplodere nel giorno in cui l'ex juventino Salihamidzic, attuale dirigente dei bavaresi, si è recato in Italia proprio per trattare il passaggio di de Ligt ai campioni di Germania in carica. Al momento di incontrare i giornalisti il dirigente bosniaco aveva sfoderato un bel sorriso parlando di ottimismo e, come se questo non bastasse, nelle ultime ore si è aggiunto un ulteriore carico proveniente sempre dalla Germania con Olivier Kahn, CEO del Bayern, che ha apertamente parlato della volontà di de Ligt di aggregarsi al club tedesco. Non che sia una novità che i club parlino con i giocatori delle altre squadre prima dell'ufficialità della trattativa, ma fare queste dichiarazioni lascia un po' sempre il senso di superbia dei teutonici.

In tanti si sono chiesti il motivo per cui de Ligt dovrebbe voler lasciare la Juventus per passare al Bayern Monaco. Secondo i rumors sarebbero da scartare le piste legate al trattamento economico, la differenza di ingaggio percepito dai bianconeri e quello proposto dai tedeschi non pare essere così ampia. Qualcuno ha parlato anche di differenza di vedute dal punto di vista tecnico con mister Allegri, reo di difendere in maniera troppo passiva e non aggressiva come preferirebbe l'olandese. Mentre la voce che circola più insistentemente è quella che de Ligt avrebbe visto un impoverimento del progetto bianconero trovandolo molto meno propenso a vincere rispetto a quello dei tedeschi. La terza ipotesi è quella che, personalmente, fa storcere più il naso. Se è vero che la Juventus negli ultimi tempi ha perso giocatori assoluti come Cristiano Ronaldo, campioni fatti e finiti come Dybala e potenziali crack come Kulusevski, è altrettanto vero che la dirigenza bianconera non è restata a guardare impassibile senza prendere le corrette contromisure. Gli innesti di Vlahovic, a gennaio, e ora di Pogba e Di Maria dimostrano la ferrea volontà di tornare a vincere in Italia e ad essere protagonisti in Europa. Pensare dunque che il progetto juventino possa essere meno competitivo di quello di una società che, al netto dell'acquisto di un fenomeno come Mané, ha appena perso uno dei migliori attaccanti dell'attuale palcoscenico mondiale è un'analisi risibile e che lascia l'amaro in bocca per quello che de Ligt possa realmente provare per la Juventus come squadra e come società. Trasferirsi dalla Juventus al Bayer Monaco per la differenza di competitività sembra dunque più una "scusa" immotivata che una realtà oggettiva, anche tenendo in considerazione che il campionato tedesco non appare attualmente così superiore alla nostra Serie A. 

Nel caso in cui l'olandese dovesse spingere così tanto per la cessione la Juventus non potrà fare altro che assecondare la sua volontà, ma ricevendo in cambio un conguaglio economico molto importante e non certo i 60 milioni offerti in prima battuta dai tedeschi. Come detto da Arrivabene dal tavolo delle trattative bisogna alzarsi soddisfatti in tre e scendendo troppo dalla soglia psicologica dei 100 milioni la Juventus non potrebbe certamente essere soddisfatta. Oltre all'aspetto meramente economico, però, va tenuto conto che la Juventus dovrà necessariamente sostituire de Ligt con un difensore di spessore internazionale, ancor di più dopo aver perso anche Chiellini volato già oltre Oceano da diverse settimane. Tanti i nomi importanti accostati alla Vecchia Signora, ma alcuni difficilmente raggiungibili, mentre altri sono già sfumati come Koulibaly approdato nelle scorse ore nella City londinese per vestire la maglia del Chelsea. Se de Ligt dovesse dunque essere veramente ceduto la dirigenza bianconera dovrà dimostrare, nuovamente, di voler un progetto competitivo e vincente andando a pescare un sostituto di assoluto valore, facendo magari venire qualche ripensamento anche allo stesso olandese.