di Luca Tonazzini
Non si può dire che l'avventura della Juventus, terminata ieri sera in quel di Monaco di Baviera, non sia stata colma di sliding doors, dal gol subito da Llorente e quello definitivo di Coman. Dopo l'eliminazione per i bianconeri resta un senso di amarezza mista ad orgoglio, gli uomini di Allegri hanno infatti dimostrato di poter sedere tranquillamente al tavolo delle grandi d'Europa, andando a condurre la gara per 2-0 in casa di una delle favorite per la vittoria finale. I tedeschi però, come gli juventini all'andata, non hanno smesso di crederci portato prima il punteggio in parità con la rete nei minuti di recupero per poi dilagare ai supplementari.
Orgoglio dunque, per il nuovo livello di coscienza "europea" raggiunto; amarezza per l'eliminazione sfuggita solo a pochissimi secondi dal triplice fischio finale.
Al termine dei supplementari, mentre in Italia si scatenava la consueta rissa social tra gli anti-juventini e gli appassionati della Vecchia Signora, sugli schermi della TV comparivano via via tutti i protagonisti dell'avventura bianconera, compreso Beppe Marotta.
Nel corso della sua intervista post-partita l'Amministratore Delegato della Juventus si è lasciato andare a varie recriminazioni nei confronti della classe arbitrale, rea, a suo dire, di una duplice conduzione di gara favorevole a Vidal e soci. Tralasciando la fondatezza o meno di queste insinuazioni, quanto affermato dal dirigente juventino è profondamente errato. Più di una volta in Italia lo stesso dirigente ha squisitamente sorvolato su episodi dubbi, non ha senso cambiare atteggiamento al di fuori dei confini italici, anche perché più di una volta è stato dimostrato che se una squadra merita il passaggio del turno lo fa al netto delle sviste arbitrali e non per le interpretazioni regolamentari favorevoli o meno.
I complimenti invece vanno tutti a Massimiliano Allegri, anche lui stuzzicato sulla direzione di gara e che ha giustamente glissato sulla prestazione del fischietto svedese.