di Luca Tonazzini
Nel sorteggio per gli ottavi dell'attuale edizione della Champions League l'urna di Nyon, per mano di Karl-Heinz Riedle, ha sentenziato che la Juventus dovrà affrontare i tedeschi del Borussia Dortmund. Una sfida particolare, che metterà i bianconeri di fronte a Ciro Immobile, ex mai troppo rimpianto, e Jurgen Klopp, allenatore stimatissimo in quel di Torino e che più volte ha visto il suo nome accostato alla panchina della Vecchia Signora. Una sfida che, personalmente, ha riportato ad una notte di quasi 18 anni fa.
Monaco di Baviera, 28 maggio 1997. La Juventus detentrice del titolo di Campione d'Europa si presentava per la seconda volta consecutiva in finale di Champions League. Dopo la magica notte di Roma di quasi un anno prima gli uomini di Lippi si apprestavano a difendere il titolo in terra tedesca contro, ironia della sorte, proprio una squadra teutonica. Il Borussia Dortmund, considerata un outsider del torneo, arrivava invece in finale farcito di ex bianconeri come Jurgen Kolher, Paulo Sousa ed Andreas Moeller ma, soprattuto, l'ex laziale e fautore del sorteggio di ieri, Karl-Heinz Riedle.
Inebriato dai ricordi della finale romana mi misi davanti alla televisione nella speranza di vivere un'altra notte di gioia europea.
L'ungherese Puhl fischia il calcio d'inizio e la tensione sale alle stelle. La Juventus soffre e non riesce ad imporre il proprio gioco, al 29' arriva la prima doccia fredda: Riedle approfitta di una dormita colossale all'interno dell'area bianconera e insacca con il sinistro alle spalle di Peruzzi. Al 34' poi è di nuovo Riedle che punisce la Vecchia Signora, il centravanti tedesco vola in cielo su un calcio d'angolo battuto da Andreas Moeller e con un violento colpo di testa raddoppia il vantaggio giallonero. Il primo tempo termina così, Riedle 2 - Juventus 0 e gli animi dei bianconeri decisamente scossi dal risultato.
Inizia la ripresa e dopo neanche 20 minuti è Alex Del Piero ad accorciare le distanze con uno stupendo gol di tacco sull'assist di Alen Boksic. La Vecchia Signora rialza la testa, cercando di buttare il cuore oltre l'ostacolo per recuperare l'altro gol di svantaggio, ma così facendo gli uomini di Lippi si espongono ai contropiedi dei gialloneri. Proprio una di queste ripartenze si rivelerà fatale: al 71' Chapuisat imbecca alla perfezione Lars Ricken, il neo-entrato supera nuovamente Peruzzi con un preciso tiro da fuori area chiudendo definitivamente i giochi. Il gol del definitivo 3-1 permetterà poi a Ricken di entrare nella storia come il giocatore più veloce a segnare una rete in una finale di Champions League, passarono appena 11 secondi dal suo ingresso al momento della sua rete.
Quella che seguì fu una notte da incubo per tutti i tifosi bianconeri che tornarono a letto accompagnati dai caroselli degli anti-juventini che sfilavano per le strade. La sete di rivalsa, cresciuta a dismisura nei giorni successivi alla finale, non venne mai placata: le strade di Juventus e Borussia non si sono più incrociate da allora. Quella del 24 febbraio sarà dunque una notte importante in cui i bianconeri sono chiamati a riscattare quella finale, per far diventare un po' meno amaro il ricordo di quell'incubo di inizio estate.