di Antonio Cristiano
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L’ultima fantagiornata non è andata bene. Anzi, è andata peggio del previsto. Perché non hai perso con distacco, no: hai perso nel modo peggiore di perdere: hai perso di misura. Hai perso per mezzo punto, che è un’ammonizione. O per un punto, che è un gol subito. È la sconfitta peggiore perché ti lascia sempre una sensazione di malessere per tutta la settimana, un’amarezza che può capire solo chi l’ha già provata. Ma è anche la vittoria peggiore per il tuo avversario di giornata, pronto a essere additato come il fortunello seriale della lega e, soprattutto, pronto ad essere coperto di scuse. Ad esempio…
1) Ho perso perché Marchisio voleva essere Sid Vicious
Nel vademecum del teppistello il calcio d’angolo battuto fuori dalla lunetta segue il selfie con sigaretta davanti al cartello “non fumare” e la pisciata sul portico della casa al mare di quella che non ti ha mai filato. Intendiamoci: roba innocua da quindicenni che si mettono i jeans strappati per sentirsi punk. Roba che, però, ti regala l'ebbrezza di uno simil-sputo in faccia all’autorità, e fa niente se la cresta à la Wattie Buchan l’hai dimenticata a casa. Fa qualcosa, però, se quel calcio d’angolo di Marchisio finisce giusto sulla testa di Patrice Evra, uno che in carriera ha segnato 21 gol in 642 partite. In media, uno ogni 31 gare. Insomma, uno a campionato.
Ovviamente, è del tuo avversario. Ed è titolarissimo.
Si dice "No Future", si cura così.
"Eh, eh... l'ho fatta franca anche stavolta!" (getty images)
2) Ho perso perché non c’è più lo Zeman di una volta
Sempre parlando di adolescenza e tempi passati, ricordi quando nel 2004/2005 Zeman andò ad allenare il Lecce, e prendesti Vucinic, che fu una gioia per tutto il fantacampionato: finì l’anno con 19 gol, il suo record in Serie A. Al ritorno di mister Z a Foggia seguivi la Lega Pro, e Sau e Insigne; poi la Serie B a Pescara, e Immobile e Insigne. Ti ha tradito un anno dopo, quando ritornò a Roma e ti vendesti un rene per Destro, che si degnò di segnare solo in Coppa Italia. Stabilito che si era trattato solo di un incidente di percorso, hai saccheggiato l’attacco del Cagliari. Poi Sau si fa male e Cossu non tira più i rigori. Quindi, l’incredibile: uno 0-0 contro uno dei peggiori Parma della storia. Si stava meglio quando c’erano Rambaudi e Baiano.
Quella volta che Zeman disse ad Osvaldo "Puoi segnare 20 gol" (getty images)
3) Ho perso perché Neto
Il gol di un difensore ha sempre un gusto particolare, come quando a fine pranzo qualcuno tira fuori un dolce che non ti aspettavi. Sai che ci sono quelli che 4-5 volte a campionato salgono in area, colpiscono di testa e ti regalano un +3. Hai deciso che fra questi c’è pure Savic, nonostante l’anno scorso abbia chiuso a reti bianche e due anni fa segnò solo in una partita (e fu una doppietta). Quest’anno ha già marcato il cartellino una volta, e poi con la Viola a Cesena è sicuramente da schierare. Succede che Savic segna, succede che ti fa contento. Ma poi succede che fa un retropassaggio che sembra di routine e Neto ti fa sentire come se ti fosse passata sopra una roulotte. Un liscio da balera romagnola con pochi precedenti. Inutile dirlo: tutti quelli che ricordi sono come questo: a tuo svantaggio.
Neto cerca disperatamente di incolpare qualcun altro (getty images)