"È come se Zico o Rivera avessero fatto un passo indietro" [Giovanni Trapattoni sul cambio di ruolo di Pirlo]

BRESCIA - Conciati come fossero a un casting per recitare in un film sulla vita di Taribo West, i giocatori del Brescia - già promossi in A - scendono in campo col Venezia per legittimare il primo posto della serie B 1996/97. Pirlo segna di testa sfruttando l'assist di Rosario Pergolizzi.

Ariete in Serie B (YouTube)

Ventisei aprile 1998. Al Rigamonti il Brescia si gioca la permanenza in A, il Bologna naviga in acque leggermente più sicure cercando di convincere Cesare Maldini a portare in Francia un Roberto Baggio da ventidue reti stagionali. Vincerà il Bologna 3-1 con doppietta del Divin Codino e con Pirlo - entrato nel secondo tempo - unico fra le Rondinelle in grado di eludere i riflessi di un super Sterchele. I due saranno compagni di squadra quattro anni dopo. 

Battere Sterchele in versione Superman senza nemmeno farlo tuffare (YouTube)

REGGINA - Dopo una stagione all'Inter (32 presenze senza gol fra campionato, coppa Italia e Champions) il diciannovenne Pirlo passa alla Reggina di Colomba: sarà il secondo marcatore (6 reti) degli amaranto dietro a Kallon. Qui sotto il gol segnato a Buffon - ancora di testa sugli sviluppi di un corner di Baronio - in un Reggina-Parma terminato 2-2 al Granillo.

Segnare a Buffon, di testa (YouTube)

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Nel medesimo anno Pirlo segnerà al Milan due dei tre gol rifilati ai rossoneri in carriera: l'ultimo, col Diavolo in vantaggio 0-2 in Calabria grazie all'autorete di Vargas e al facile tap-in di Sheva, arriva su punizione, à la Pirlo, come quelli confezionati a Hellas (oggi sarebbe autorete di Frey) e Lecce.

Abbiati col cappellino non sa dove andare (YouTube)

Quanta sfiga c'avrei... (YouTube)

Chimenti guarda (YouTube)

MILAN 2002/03 - Il primo grido non si scorda mai. Pirlo fa come Messi ai giorni nostri esibendo la maglietta appena sfilata dopo il gol che vale i tre punti. Sotto 0-1 all'intervallo per il gol di Di Vaio, il bresciano subentra a Serginho e dopo aver ispirato il pari di Inzaghi si mette in proprio battendo l'esordiente De Lucia.

Primo affresco in rossonero (YouTube)

Mentre Serginho si divide fra rigori sul palo e partite da seconda punta al fianco di Pippo Inzaghi, Pirlo diventa rigorista dell'armata ancelottiana: 9 gol stagionali, 8 dagli undici metri (uno a Buffon vestito di rosa e un cucchiaio a Pagliuca). Qui sotto l'eccezione sul campo dell'Atalanta con un dentro-fuori che non inganna la terna e batte Taibi. 

"Guarda mamma, senza goal line technology!" (YouTube)

2 febbraio 2003, il Milan ospita il Modena di Cevoli, Balestri e Vignaroli con Redondo titolare da vertice basso del rombo di metà campo. Berlusconi pronostica una goleada, ma al minuto settantacinque il risultato è ancora bloccato sullo 0-0. Ci pensa Ponzo, che stende un incontenibile Kaladze con l'arbitro a ravvisare massima punizione. Il rigorista titolare, Pirlo (6 su 6 in stagione fino a quel momento) siede in panchina, Shevchenko è uscito e i possibili rimpiazzi (Serginho, Rivaldo, Inzaghi) hanno sciupato un rigore a testa nelle partite precedenti. Si presenta dal dischetto Jon Dahl Tomasson che si appresta a pulire la sfera mentre Scoponi consiglia a Ballotta di tuffarsi basso. Il danese non calcerà mai quel penalty perché a bordocampo un Ancelotti sull'orlo di una crisi di nervi aiuta Pirlo a svestire la pettorina ed entrare al posto di Redondo. Senza riscaldamento Steve Kerr da Brescia spedisce il pallone in rete.

Mai fidarsi dei danesi (YouTube)

Carlo Nervo per lo scavetto si arrabbierà un po'  (YouTube)