La stagione del fantacalcio è appena iniziata, sono passati i primi 180' di gioco e le nostre ansie ed insicurezze vengono fuori con disarmante facilità.

 

I giocatori del nostro roster che hanno saltato una delle due partite per motivi non meglio precisati vengono subito messi sotto la lente d'osservazione. Sarà lui il titolare? Si alternerà con qualcun altro? Ho preso un pacco clamoroso? Questi i primi pensieri che si assalgono, non necessariamente nell'ordine in cui li ho scritti. E allora ci mettiamo lì a studiare già le probabili formazioni del prossimo turno per capire meglio se Evra sarà titolare nella Juventus di Allegri, se Montella sceglierà Cuadrado o un altro dei suoi giovanotti terribili per sostituire l'infortunato Giuseppe Rossi o ancora se il portiere titolare della Lazio sia Berisha o Marchetti per tacere della porta "girevole" di Udine con Scuffet infortunato, Karnezis in rampa di lancio e Brkic desideroso di riconquistarsi i gradi da titolare.

 

Dopo tutta questa carrellata di dubbi non possiamo che iniziare a sbattere la testa contro il tavolo, sperando che questa masochistica pratica ci porti alla via dell'illuminazione verso la formazione vincente, ma sapendo, in realtà, che tutto resterà uguale.

 

E allora non resta che arrivare alla conclusione che la fretta è una cattiva consigliera. Per avere le idee chiare bisogna lasciar passare queste prime giornate, cercando di schierare sempre una formazione plausibile, senza farsi attanagliare dallo sconforto di aver sbagliato un fanta-investimento. Le stagioni passate sono piene di giocatori "esplosi" tardi. Guardando solamente a 365 giorni fa c'era chi, leggendo la formazione della Juventus, si malediceva per aver acquistato Llorente o chi, ancora, si beava di aver visto giusto scommettendo sul cagliaritano Murru. 

 

Situazioni che, col senno di poi, ci dovrebbero far sorridere di noi stessi e riflettere sulle conseguenze psicofisiche di una fanta-stagione vissuta con l'ansia.

 

Luca Tonazzini