Inaspettatamente divertente. 
Questa la labile sintesi del quarto di finale disputato tra Inter e Bologna nella giornata di ieri.

Sarà perchè sia Stramaccioni che Pioli non hanno rinunciato in toto alle prime linee, sarà perchè la Coppa Italia ha riacquistato fascino ma l'incontro di ieri ha offerto numerosi spunti di riflessione.

 

La prima impressione riguarda il Bologna. Una buona squadra che ha trovato la giusta ricetta per risollevarsi. Con Gilardino un pò annebbiato ha scovato in Gabbiadini l'uomo in più, coordinato da un sempre strepitoso Diamanti. Proprio il trequartista rappresenta l'anima di una città ma che, scelte di vita a parte, meriterebbe palcoscenici più luminosi. La formula difensiva è sembrata rinnovata con Sorensen grande scoperta degli ultimi tempi ed un Motta rilanciato a destra. La strada per la salvezza sembra essere quella giusta.

 

Chiudendo il doveroso discorso extra nerazzurro riporto ora qualche impressione sull'Inter.

Una squadra sicuramente in crescita che sta compiendo piccoli passi alla volta. Sta tornando squadra nel gioco e nei movimenti tattici, latita in concentrazione. Pecca quasi mortale la mancata gestione del 2-0 che è costata minuti in più sulle gambe e qualche acciacco (Guarin e Cassano).

 

Preoccupa l'assenza di Milito, perchè Rocchi non sembra assolutamente all'altezza mentre Cassano e Palacio sono sì una bella coppia, ma alle volte poco incisiva soprattutto in area di rigore.

 

Guarin sta diventando più che grande. Numeri da capogiro e uno strapotere fisico che, invece di affievolirne la tecnica, la risalta. Perno della squadra ed ottimo trequartista.

Buone impressioni anche da Benassi, giovine di belle speranze che meriterebbe di trovare continuità altrove, magari in una piccola in prestito.

 

In crescita Silvestre che anche ieri ha disputato un'ottima gara. Stramaccioni dovrebbe, in questo momento di defezioni, dargli più spazio spostando Cambiasso in mediana. Gli errori di inizio stagione non possono aver azzerato il potenziale di un giocatore continuo e positivo in Italia negl'ultimi anni. Prima di svenderlo bisogna provare a reinserirlo.

 

Ranocchia è un giocatore rinato. Rappresenta presente e futuro, bene averlo aspettato.

Un monumentale Zanetti e un solido Juan Jesus sono altre due note liete che accompagnano il luccicante operato di Handanovic
Julio Cesar è ora solo un dolce ricordo nel cuore dei tifosi, eroe che fu. Il nuovo portiere sloveno ha tecnica, classe e sicurezza. Oltre che il dono del miracolo.

 

Bruttissimi segnali da Jonathan. Il brasiliano sta dilapidando tutta la recente fiducia offerta da Stramaccioni (forte anche dell'assenza di Nagatomo) e deve essere ceduto al più presto. A qualsiasi cifra.

 

L'ultima impressione riguarda interamente la Coppa. Il torneo ha riacquistato valore tecnico e la nuova formula, anche se un pò lesta, ha rimpolpato lo spettacolo. Triste, tuttavia, vedere San Siro quasi deserta. La crescita dell'importanza della Coppa dipende anche dagli spalti.

 

 

Pietro Turchi