di Ezio Azzollini
Non è uno studio sulla fermentazione e l'uso delle uve nel più celebre dei vini lusitani: questa è la storia della più grande palla al piede, nell'ultimo decennio, per chiunque voglia anelare, in qualsiasi campionato, con qualsiasi pedigree, ad un meritato posto tra le teste di serie di Champions League, la prova provata di quanto il meccanismo delle fasce e del ranking sia il classico cane che si morde la coda per defecare un'identica coda. Questa è l'epopea di una squadra quasi non scalzabile dalla prima fascia, senza apparenti meriti sportivi, ma con la scientifica persistenza, anno, dopo anno, dopo anno, dei sorteggi più imbarazzanti che Champions ricordi (Arsenal permettendo) nei gironi quanto agli ottavi. Fase oltre la quale, meraviglia delle meraviglie, i nostri eroi non vanno praticamente mai, nonostante gli accoppiamenti più bizzarri: solo una volta ai quarti, negli ultimi dieci anni di Champions. Decennio iniziato, idealmente, con la finale delle finali, di fronte ai francesi del Monaco, la finalista più improbabile nella massima competizione europea, dai tempi del Nottingham Forest. Signore e signori, questa è la fenomenologia del Porto all'urna di Nyon.
LA STRETTA ATTUALITA' - Il sorteggio di oggi, che vede il Porto accoppiato al Basilea in un ottavo di finale letteralmente elettrizzante, segue un girone chiuso dai lusitani al primo posto (toh), domando l'asfissiante compagnia di Atletico Bilbao, Shakthtar Donetsk e Bate Borisov. Ma è soltanto l'ultimo capitolo di una grande saga. Cominciando da...
2007-08: Primi barlumi di magia. Dopo un girone onesto, chiuso davanti al Liverpool, il Porto trova a Nyon per gli ottavi lo Schalke, certamente trai mali minori tra le qualificate, assieme a Olympiacos e Fenerbache, Ma esce ai calci di rigore.
2009-2010: Girone da seconda fascia con Chelsea, Atletico Madrid (lontano parente di quello attuale) e gli esordienti dell'Apoel Nicosia. I portoghesi passano: poi ecco l'Arsenal, 5-0 all'Emirates, e fuori. Per scomparire dalla Champions l'anno successivo. Nessuna illusione: il fenomeno tornerà, più potente che mai.
2011-12: E' l'anno del capolavoro: girone, da testa di serie (tanto per cambiare) con Zenit, Shakhtar e Apoel Nicosia. I ciprioti chiudono primi, il Porto viene eliminato.
2012-13: Dopo un girone con Psg, Dinamo Kiev e Dinamo Zagabria, beccano agli ottavi il Malaga, di certo la più inadeguata ed inesperta del lotto delle qualificate agli ottavi. E compiono l'impresa: farsi eliminare.
2013-14: Atletico, Zenit e Austria Vienna. Dignitoso, dài. E per l'appunto i lusitani vengono eliminati, e retrocessi in Europa League.
Riassumendo solo gli ottavi, per brevità: Schalke, Arsenal, Malaga, e Basilea, metà delle volte da secondi nel girone.
Quest'anno di nuovo la grande chance di un approdo ai quarti. Magari con vista Leverkusen. Non vediamo l'ora.