Se per il resto del mondo il fantacalcio inizia a fine agosto/inizio settembre, per i tifosi dell’Inter inizia a marzo. Anche quest’anno non va contro le abitudini, ma stavolta il problema non riguarda il numero di giocatori accostati sino ad oggi, ma i nomi che si fanno per rinforzare la rosa attualmente gestita da Stefano Pioli.

I profili che si accostano sono sicuramente molto stuzzicanti (si parla di Bernardeschi, Berardi, Di Maria, De Vrij, Manolas, Strootman, Mertens, Rodriguez, Muriel e Krychowiak), ma non per forza tutti sono necessari affinché questa squadra possa fare l’ultimo salto di qualità che le serve per competere con Juventus, Roma e Napoli per i primi tre posti e - perché no - per lo Scudetto. Per prima cosa bisogna capire come si vuole far giocare l'Inter nella prossima stagione, anche se il quesito da risolvere in principio è a chi affidare la panchina nerazzurra: Stefano Pioli non ha ricevuto alcuna conferma al momento in vista della prossima annata, ma è auspicabile che si possa continuare seguendo il 4-2-3-1 - salvo l'arrivo di Antonio Conte - viste le prestazioni fornite con questo modulo. Stabilito questo, bisogna identificare cosa serva affinché l’undici iniziale sia equilibrato e possa sfruttare al meglio le situazioni di gioco che il sistema di gioco scelto genera. È vero, in molte occasioni si dice che bisogna adattare il modulo agli uomini a disposizione, ma l’Inter ha già capito che buona parte dei giocatori in rosa si esprime meglio in questo modo e pertanto bisogna perfezionare il tutto. Detto ciò, passiamo alla pratica e dunque: cosa serve primariamente a questa squadra?
Se si vuole continuare con questo modulo si deve essere in grado di sfruttare al meglio le corsie esterne in modo da aprire il campo pur garantendo un equilibrio in fase difensiva; oltre a tutto questo bisogna garantire stabilità a centrocampo e, infine, dei giocatori in grado di inserirsi negli spazi creati dagli esterni. L’Inter, dunque, deve per prima cosa diversificare gli esterni avanzati: Perisic sta sicuramente rendendo benissimo sotto porta, come testimoniano i suoi numeri sin dall'arrivo a Milano, ma nasce con caratteristiche più da esterno puro che da attaccante esterno; discorso diverso per Candreva che sta trovando difficoltà in fase realizzativa e sta rendendo meglio in qualità di assist-man. In un modulo come il 4-2-3-1, però, occorre che i due esterni avanzati presentino caratteristiche diverse e dunque serve un giocatore abile a chiudere sul secondo palo, ma anche capace di accentrarsi e provare il tiro, come possono essere Insigne (sebbene al momento non risulta ci siano trattative in corso per il trasferimento del napoletano) e Berardi, rispettivamente da schierare in coppia con Candreva e Perisic.

Una volta nominata la parola esterni, più di qualcuno punterà il dito nei confronti dei terzini chiedendone qualcun altro: questo può essere vero, magari qualcuno che possa sostituire Ansaldi sull’out di sinistra, ma non è di primaria importanza. Non vuol dire che non si debba prendere nessuno, ma ciò è da fare solo a condizioni favorevoli e una volta che si è sicuri che si sia già sistemato tutto quello che si deve necessariamente riordinare, come, ad esempio la zona nevralgica del campo. L’arrivo di Gagliardini ha garantito equilibrio e di questo ne stanno giovando in primis Kondogbia e Banega, ma non basta: serve un mediano che sappia coprire, ma che sia egualmente in grado di gettarsi negli spazi e per questo profilo il candidato ideale sarebbe Kevin Strootman. Detto del centrocampista da affiancare a Gagliardini, bisogna parlare anche di quello che deve fungere da raccordo fra mediana e attacco, ovvero il dieci. Sì, l’Inter ha Banega, Brozovic e Joao Mario in quella posizione, ma nessuno ha le caratteristiche adatte a questo modulo: né l’argentino, né il croato né il portoghese hanno giocate da seconda punta, nessuno può garantire l’apporto in zona gol necessario a sgravare la responsabilità dalle spalle di Icardi, nessuno può fare quello che fa Dybala alla Juventus per intenderci e per questo serve un dieci che sia più seconda punta che trequartista. Chi il migliore per fare questo? Angel Di Maria, senza se e senza ma. Il Fideo se stabile dal punto di vista della condizione è il profilo ideale, nonché uno dei migliori 5 giocatori al mondo e sarebbe il perfetto compagno d’attacco di Icardi.

Queste sono le priorità, non un centrale difensivo titolare come si legge da più parti, né un giocatore offensivo come Muriel che in questo modulo non avrebbe alcuna collocazione naturale. Fare la collezione di figurine non serve all’Inter nel mercato alle porte, non si tratta di un’asta del fantacalcio in cui costruire una squadra ex-novo, ma inserire qualche tassello in modo tale da fare quell’ultimo passo decisivo verso le posizioni che contano della Serie A. E per farlo serve ordine, non una serie casuali di manovre perché si correrebbe il rischio di sprecare un’altra stagione e l’Inter non può permetterselo.