Ennesimo tonfo per il Pescara di mister Marino, battuto in casa per 1-2 dal Varese di Gautieri ed arriva dunque la quinta sconfitta consecutiva per i biancazzurri. 

L'allenatore siciliano è ormai in bilico, la sua panchina è rovente e la società si è radunata dopo la gara per decidere insieme cosa fare, nel frattempo la squadra andrà in ritiro ma i giocatori sembrano ormai non seguire più il tecnico.

La partita con il Varese ha evidenziato ancora una volta la crisi di identità dei biancazzurri, un gioco che non decolla ed una fragilità in difesa pazzesca, con brividi ogni volta che la palla arriva in area di rigore.

La settimana era stata caratterizzata dal caffè galeotto tra il patron Sebastiani e Zeman, l'ex tecnico del Pescara, che è sempre vicino all'ambiente biancazzurro, tutto ciò tra l'altro non aveva fatto piacere a Marino,  che avrebbe preferito non leggere queste cose sui giornali.

Voglio comunicarvi con piacere l'uscita del mio libro (avventura/spionaggio) dalla prossima settimana (richiesta alle librerie Feltrinelli e IBS) e poi dirvi la mia su questa situazione che si è creata in riva all'Adriatico, parlando di Marino e di Zeman, due nomi sempre più caldi in questi giorni : 

Marino e la squadra

Il tecnico siciliano non ha più il controllo della squadra, le cose vanno dette e senza giri di parole, in quanto chi vi scrive segue quotidianamente la squadra biancazzurra.

Il caso Mascara di qualche settimana fa con la sua esclusione, il faccia a faccia voluto da Pelizzoli con il tecnico e la rissa di qualche giorno fa tra Cosic e Samassa, sono i segnali di un malessere nel gruppo e di certo la società non potrà ignorare questo aspetto.

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Zdenek Zeman ha incontrato Sebastiani (getty images)

 

La verità su Zeman

Il tecnico boemo è legato alle vicende del Pescara, la scorsa estate si parlò di tradimento ma la realtà è che vanta un ricco contratto fino a giugno con la Roma e non volle rinunciarci (possiamo dargli davvero torto?).

L'attaccamento ai colori del Pescara lo ha dimostrato quando contava davvero, come ad esempio al funerale della grande bandiera Zucchini, quando Zeman arrivò in punta di piedi in chiesa per dare il suo personale saluto al capitano biancazzurro.

Ultima cosa sull'allenatore boemo, il portiere Svedkauskas e l'attaccante Caprari arrivati a gennaio, sono due giovani talenti che suggerì proprio Zeman alla società.

 

La palla passa adesso alla società (contestato Sebastiani dal settore distinti), Marino non ha più il controllo del delfino, le alternative ci sono ( Cosmi, Colomba ecc.), ma quel "mai dire mai" di Sebastiani su Zeman ora rimbomba sempre di più.

 

Paolo Pierangelo