Chi è ormai più vicino agli "anta" che agli "enta" non può non ricordare con un pizzico di malinconia uno dei tanti capolavori dell'animazione degli anni '90. Precisamente nel 1995 la Amblimation, studio di animazione di Steven Spielberg, attualmente nota come DreamWorks dedicò un lungometraggio a Balto, traendo ispirazione da un fatto realmente accaduto nella metà degli anni '20.

In un frangente della pellicola Zio Boris, un'oca russa, cercò di fare una descrizione del protagonista del lungometraggio dicendo che: "Non è cane, non è lupo...sa soltanto quello che non è, se solo capisse quello che è...". Una definizione che calza a pennello a Dejan Kulusevski, talento svedese in forza alla Juventus dall'estate 2020. Leggendo la pagina wikipedia del classe 2000 si rimane quasi storditi dall'elenco di ruoli che vengono indicati per lui: nato difensore, dà il meglio quando è schierato esterno destro in un tridente, ma può giocare anche come mezz'ala, trequartista o punta. Un po' troppo. La sensazione vera è che anche lui, come Balto, sappia principalmente quello che non è: non è un centrocampista, non è una punta e, di certo, non è un difensore.

Di lui si è tornato prepotentemente a parlare nelle ultime ore per via di una sua possibile uscita dalla Juventus già durante il mercato di gennaio. Per la dirigenza bianconera la sua cessione, per quanto remunerativa, sarebbe una sorta di ammissione di colpa. I bianconeri confermerebbero che il suo acquisto è stato una mossa sbagliata, per altro ad una cifra non esattamente esigua, anzi. A parziale discolpa della società piemontese c'è da dire che fino a questo momento l'ex Parma ed Atalanta ha reso ben al di sotto delle aspettative anche se non solamente per colpa sua, anzi.

Arrivato a Torino all'inizio dell'improvvida gestione Pirlo lo svedese ha trovato una Juventus in crisi d'identità che non sapeva neanche lei più chi fosse, dopo il lustro sotto la gui da tecnica di Allegri e l'annata di Maurizio Sarri. Per un giovane in rampa di lancio essere calato in un contesto del genere acuisce ulteriormente le difficoltà, se poi dopo solo un anno il tecnico cambia nuovamente stravolgendo nuovamente la filosofia di gioco il risultato non può che peggiorare. Nel nuovo 4-4-2 "ibrido" creato da Allegri Kulusevski non ha effettivamente una posizione in cui poter dare il meglio di sé: non essendo una punta trova molta difficoltà a giocare spalle alla porta per cercare di aprire varchi per gli inserimenti dei compagni di squadra, mentre come esterno "puro" di centrocampo manca di quella voglia di sacrificio necessaria per dare equilibrio alla squadra, apparendo molto spesso indolente e restio ad aiutare il reparto difensivo in fase di non possesso. In questo momento Kulusevski appare mancante di quel sacro fuoco, di quella voglia di combattere che si vede, e viene molto apprezzata, in un altro giovane della Juventus come Federico Chiesa.

Appare invece chiaro che a Kulusevski non manchino certamente le qualità tecniche per incidere anche in un club di prima fascia come la Juventus, ma la sensazione è che finché lui, Allegri e chi lo allenerà in futuro dovranno trovare il ruolo ed i compiti adatti a lui. Lo sforzo maggiore dovrà però essere fatto proprio dal giovane svedese che deve convincersi definitivamente delle sue qualità e mostrarle sui palcoscenici più importanti, trovando quel coraggio e quella forza di volontà che per ora non si sono fatti vedere durante la sua avventura alla Vecchia Signora. La speranza degli juventini e della Juventus stessa è che Kulusevski riesca a fare questo importante passo all'ombra della Mole Antonelliana, prima di essere ceduto, esplodere definitivamente altrove, magari in quell'Arsenal di cui si parla tanto insistentemente e che ha già portato molto bene ad altri ex juventini, diventando uno  dei tanti, troppi, rimpianti di cui è costellata la storia delle cessioni juventine.

La storia tra la Juventus e Kulusevski può proseguire, ma da entrambe le parti deve esserci uno sforzo per capirsi e far sì che questo matrimonio diventi eccellente come ci si aspettava due anni or sono.