Una delle leggi non scritte del calcio, per lo meno per ciò che riguarda i saloni buoni ed anche quello meno buoni dove si sparano sentenze su sentenze più dettate dalla fretta, dalla pancia, anziché da analisi specifiche sui numeri, annessi e connessi, è quella di etichettare un giocatore in base a 90 minuti o anche meno, peggio ancora se in appoggio a determinate tesi vengono citati episodi con poco senso come le amichevoli precampionato. E' in questo contesto che si cala alla perfezione tutto quello che si sta dicendo in queste ore su Gonzalo Higuain, centravanti della Juventus che in quest'avvio di stagione ha siglato 2 reti (entrambe in campionato) su 5 presenze fra Serie A, Supercoppa Italiana e Champions League 428 minuti complessivamente giocati (1 gol ogni 214 minuti). Non una media da big assoluto, ma non si può non far presente che siamo appena entrati nel secondo mese di partite dell'anno sportivo 2017/2018, anche se comunque esattamente dodici mesi fa il Pipita viaggiava ad una media di una marcatura ogni 69 giri d'orologio (3 gol in 207 minuti complessivi fra Serie A e Champions).

Ciò che si "contesta" oggi all'attaccante argentino, ed anche alla Juve che sul suo cartellino ha investito una cifra non banale, è anche la poca influenza non solo europea, ma in generale nei big-match: intanto non si può non far notare che la stagione 2016/2017, quella conclusa non solo con la sconfitta di Cardiff, ma anche con il trionfo in campionato e Coppa Italia, è stata la seconda migliore di sempre per Higuain in termini di gol siglati; 32 le sue realizzazioni, solo l'annata precedente a Napoli aveva segnato di più. A proposito di big-match, l'ex Real Madrid, considerando le prime cinque della classe in A, è andato a secco solo contro l'Atalanta, timbrando invece il cartellino contro Roma, Napoli e Lazio. Ed in Europa? Cinque gol nella massima competizione del Vecchio Continente (di cui due in semifinale, a proposito di partite di cartello), quota mai toccata precedentemente nelle esperienze in Spagna ed ai piedi del Vesuvio.

Sicuramente non stiamo parlando di numeri da urlo, è logico aspettarsi sempre di più da chi è stato acquistato per 90 milioni nella realtà e chissà quanto nelle varie aste del fantacalcio, ma i numeri che accompagnano le prestazioni di Higuain non sono di certo quelli di un giocatore "bollito, finito, non decisivo, fantasma", e chi più ne ha sentite o pensate in questi giorni, più ne metta. In ogni caso, considerando che per quanto possano piacere, le chiacchiere nel calcio ed anche nel fantacalcio non sono mai risultate decisive, non possiamo che metterci in attesa di quello che succederà da qui in avanti, in poltrona o sugli spalti, e trarre le dovute conclusioni solamente fra qualche mese, continuando però a monitorare nel tempo uno dei temi che sicuramente più verrà trattato match dopo match.