Cresciuto nelle giovaili del Pescara negli anni 90, Mauro Esposito (34) ha fatto tanta strada nella sua carriera, che lo vide esordire diciottenne in serie B con la squadra adriatica.

 

Il suo talento emerse fin dalle prime partite, tanto che nella stagione 1998/99 di serie B, il tecnico De Canio lo lancia titolare nel Pescara, dove Esposito realizza la bellezza di 12 reti e trascina i biancazzurri fino ad un solo punto dalla serie A.

Attaccante dal fisico brevilineo, scatto micidiale e buona tecnica, portano a  fine stagione l'Udinese ad acquistarlo dal Pescara, ma in bianconero per Mauro Esposito ci saranno in tutto solo 9 presenze.

L'occasione giusta arriva allora con il Cagliari , che ne acquisisce la metà ed in Sardegna arriva l'esplosione di Esposito, un legame profondo che porterà il giocatore a disputare oltre 200 partite in rossoblu, condite da 64 reti.

Il suo talento venne notato anche dal CT azzurro Marcello Lippi, che convocò Esposito in varie occasioni, per un totale di 6 presene con la maglia dell'Italia.

La stagione 2007/2008 è quella del suo passaggio alla Roma, ma non sarà una felice esperienza, con una decina di presenze, la maggior parte delle quali dalla panchina, che portano Esposito ad andare il prestitoi al Chievo nella stagione seguente.

Rientrato nuovamente alla Roma nel 2009/2010, Esposito capisce che non c'è spazio per lui in giallorosso, così va in prestito al Grosseto in serie B, dove colleziona 18 presenze e firma 4 reti, un buon bottino.

Nel 2011 chiude la sua avventura nel calcio professionistico, con la maglia dell'Atletico Roma, dove Esposito realizza altre 5 reti, quindi nella scorsa stagione dopo aver atteso delle proposte, nel mercato invernale passa nel torneo Uisp a Pescara, vincendo il titolo provinciale con 7 presenze e 12 reti, vincendo anche la coppa Italia. 

Una piccola dedica ad un campione umile e spesso sottovalutato, che in molti hanno apprezzato e che siamo certi meriterebbe un'ultima chance tra i Pro, dove sui campi da gioco non mancano gli ultra trentacinquenni.

 

Paolo Pierangelo