Gli appassionati del mondo del calcio spesso tendono a dimenticare che i loro beniamini, oltre ad essere professionisti della pedata, sono anche degli uomini con una famiglia alle spalle ed una vita privata da portare avanti. Spesso questi fattori si rivelano determinanti per le scelte di carriera dei protagonisti del rettangolo di gioco, ma non vengono quasi mai considerati per quello che riguarda le tematiche dei trasferimenti. Questo vale anche per l'affare più chiacchierato delle ultime ore, il passaggio di Bonucci dalla Juventus al Milan. In molti, soprattutto i tifosi bianconeri, sono rimasti scioccati da questa notizia, tuttavia essa non è totalmente illogica, anzi, guardando bene i pezzi del puzzle sembrano combaciare alla perfezione. Guardiamoli insieme.
Sono diverse le testimonianze secondo cui Allegri, nonostante la risata facile in pubblico, sia un allenatore dal carattere spigoloso ed irascibile. Altrettanto si può dire, senza ombra di dubbio, sul forte difensore viterbese. I due sono entrati in rotta di collisione quest'anno e la società ha dimostrato fin da subito di schierarsi dalla parte del tecnico, relegando il numero 19 in tribuna in occasione della sfida casalinga di Champions League contro il Porto. Con l'andare dei mesi sembrava che il rapporto si fosse ricucito, mentre tra i due continuava ad esserci una tensione latente.
Secondo i soliti "ben informati" questa continua insofferenza di Bonucci avrebbe poi trovato il suo apice nell'ormai famigerato intervallo di Cardiff. Il difensore avrebbe sfogato tutta la sua frustrazione con atteggiamento non proprio da professionista, la cui naturale conseguenza non poteva che essere la cessione.
Il motivo del mancato trasferimento all'estero è invece riconducibile a quanto detto in apertura. Tutti sappiamo delle condizioni non facili di uno dei due figli del giocatore, comprensibile quindi che Bonucci abbia preferito rimanere in Italia, dove il figlio è stato seguito clinicamente fino a questo momento. Milano, inoltre, è la meta ideale con due club storicamente importanti e distante poco più di un'ora di macchina dal capoluogo piemontese.
In tutto questo un aspetto scioccante esiste comunque e non si tratta del costo del cartellino, basso per le cifre che girano ultimamente, ne dell'ingaggio da capogiro di Bonucci, se confermato. Il vero aspetto scioccante risiede nella scelta di una società gloriosa come il Milan di affidare la propria fascia di capitano ad un giocatore, sì molto rappresentativo, ma che ha attualmente 0 presenze con la maglia del Diavolo, fino a poco tempo fa si dilettava a passare del tempo nella curva della Juventus circondato dai tifosi bianconeri e che ha fatto le giovanili nel settore dell'Inter. Assurdo, non trovate?