Tutto era già scritto. Un finale letteralmente tragico in cui il letal colpo di Toni e la cinica lezion di Guidolin si incastrano alla perfezione in una stagione in cui tutto era ampiamente preventivato.  

 

Ad inizio anno– se non ricordo male era fine Ottobre-  quando paventavo un finale di lacrime e amarezza, mi era stata dato del millantatore. Così come nell’aprile di fuoco di Sannino, quando udivo un seppur flebile vagito di speranza, qualcuno mi tacciò di ostentato ottimismo. In fondo, da Zamparini a Miccoli, da Micciché e al panellaro di viale del Fante, lo sapevano tutti come sarebbe finita. Una consapevolezza maturata lentamente, una prolungata agonia che non ha fatto altro che far digerire il colpo. Oggi, a testa alta e petto in fuori – come si direbbe dalle mie parti - il tifoso palermitano può salutare con dignità la serie A. “Zamparini retrocede, ma i palermitani sono sempre da Champions” recitava uno striscione al Franchi.

 

Cosa sono stati questi nove anni? Qualcosa di irrepetibile che anche in un recente passato avevo avuto modo di raccontare e che oggi non posso fare a meno di ribadire (in fondo repetita iuvant):

 

“Il prato del Foro Italico che piangeva dopo la sconfitta a Lecce, il pallonetto di Zauli contro il Napoli, la manina contro il Catania, i fuochi d’artificio per Palermo-Triestina, Filippini che suonava la chitarra, il gol di Vasari contro il Bari. Minchia … a San Siro Sugnu, Biava che si appende ad Adriano, le testate di Toni, lo spettacolo contro il Lecce di Zeman, l’urlo di Ciccio Brienza contro la Juve, i bimbi vestiti con la maglietta rosanero, la doppietta di Farias contro la Salernitana in Coppa Italia, gli applausi contro l’Udinese. La Coppa Uefa. Terlizzi goleador, pioggia di fischi per Luca Toni, la punizione di Corini, lo Shalke04, Caracciolo e Makinwa, la difesa della Nazionale campione del mondo. Simplicio, i capelli di Amauri, la statua di Bresciano, siamo primi in Serie A, West Ham...minchia, a Siena si rompe Amauri, la follia del girone di ritorno. La punizione di Miccoli contro il Milan, il cuore di Tedesco, le corse di Cavani. Succi, Ballardini e il bel gioco, Carrozzieri il nuovo Biffi, vincere a Torino è bello, Levan Mch'edlidze, Liverani il geometra. Pastore e Melinte  croce e delizia,  Delio Rossi, i miracoli di Sirigu, Hernandez sarà un campione, tutto di tacco contro il Bologna, ma ti immagini Palermo-Real? La Samp, gli sloveni, le bombe di Ilicic, Pastore riempie gli occhi, la rosa più giovane della Serie A, i rigori con il Parma in Coppa Italia, piazza Navona è rosanero. Le lacrime di Delio. Il buio".

 

 

Un domani tutto da scrivere. Si riparte dalla serie B, da quello che alcuni definiscono un campionato duro e difficile forse più della serie A. Una retrocessione, un anno di sofferenze e sacrifici all’orizzonte, che mi auguro possano restituire l’entusiasmo ad una città ferita, ma come dicevamo prima, dignitosa.

 

 

Ne bis in idem”, caro presidente Zamparini. Non si possono commettere gli stessi errori due volte, il nostro cuore non reggerebbe

 

 

Giovanni Migliore