di Pietro Turchi
Tra i tanti possibili epiloghi della corsa per non retrocedere, ce n’è uno che non è stato preso particolarmente in considerazione: la salvezza contemporanea di Carpi e Frosinone. Messe una di fronte all’altra al Braglia di Modena, si è parlato di un vero e proprio spareggio per rimanere in corsa, come se dalla sfida dovesse uscire per forza una sola pretendente alla permanenza in Serie A.
Nel silenzio generale, il successo del Carpi ha profondamente mutato la classifica. Non stiamo parlando solamente a livello numerico, ma soprattutto di valori. La sfida tra i biancorossi di Castori e gli uomini di Stellone ha mostrato, al di là del risultato, due squadre in salute e con un’identità ed un percorso ben definito. Non solo, entrmbe stanno migliorando, giornata dopo giornata, la forma fisica e l’intensità, frutto di due preparazioni atletiche che daranno i pieni risultati proprio in quest’ultimo periodo.
Due situazioni che non hanno nulla a che vedere con quelle di Palermo, Atalanta e Udinese. I rosanero, frastornati dai numerosi cambi al timone, non hanno identità. Con Novellino si affideranno alla riqualificazione difensiva e si aggrapperanno alle giocate di Vazquez, l’unico ad aver mantenuto un livello di gioco sopra la media. L’impressione è che non possa bastare. A Bergamo, i tifosi parlano già di Serie B. L’Atalanta è in un grosso guaio, visto che le partenze di Denis, Maxi Moralez e Grassi hanno impoverito oltre ogni immaginazione la rosa, alle prese con un periodo nerissimo, con la vittoria che manca addirittura da 14 giornate. In casa Udinese è invece scoppiato il malcontento, palese nelle reazioni dei tifosi, concreto nell’addio di Colantuono. Pesano i pochi investimenti sul mercato e la mancanza di uomini cardine, in grado di garantire continuità alla gestione.
Nella rosa delle pretendenti, è doveroso sottolineare come le condizioni di Frosinone e Carpi siano migliori sotto quasi tutti i punti di vista. La classifica, che è quello che alla fine conta, è l'unica discriminante che non dà ragione alle neopromosse. Atalanta e Udinese si trovano a quota 30 ed il Palermo, a 27, mantiene un punto sui ciociari e due sui carpigiani.
Prendendo però in esame i numeri del girone di ritorno, la situazione risalta agli occhi in modo decisamente diverso. Nelle ultime 10 partite (ovvero dall’inizio del girone di ritorno), Carpi, Frosinone e Verona hanno raccolto 11 punti a testa, quasi il doppio rispetto a Palermo, Udinese e Atalanta, ferme a 6.
Se dovessimo fare una proiezione di classifica in base a quest’ultimo rendimento, la classifica finale racconterebbe del Palermo retrocesso con 33 punti (insieme al Verona con 30), del Frosinone salvo a quota 37, con Carpi, Atalanta e Udinese a affiancate a 36 punti.
Ovviamente questa proiezione offre solamente uno spunto e non tiene conto di anomale accelerazioni o improvvise riprese, rappresenta al meglio il momento elle cinque squadre. Alla luce di questa rappresentazione, resta forte l’idea che sia il Carpi che il Frosinone possano effettivamente rimanere in Serie A, una concreta possibilità da tenere fortemente in considerazione.