Il derby romano di domenica scorsa, vinto dalla Lazio per 3-2, ha mostrato nuovamente a tutti la parabola discendente di Daniele De Rossi.

 

Da tutti ribattezzato “Capitan futuro” per l'eredità che gli lascerà Totti dopo il suo ritiro(sempre che De Rossi non lasci la capitale a breve), i fatti lo stanno incoronando invece “Incognita presente”. Chi è il vero Daniele De Rossi? Io credo che quello che stiamo vedendo da settembre a questa parte con la maglia giallorossa è il gemello cattivo di quello che gioca in Nazionale. Con Zeman i rapporti non sono ottimali, fattore che sta incidendo negativamente sulla sua stagione romanista.

 

La gomitata data a Mauri è lo specchio del suo momento a dir poco confusionario. L'allenatore boemo tende a non schierarlo in mezzo al campo, ruolo che predilige. E in una delle partite più importanti della stagione(a Roma quella di domenica era la prima, il derby di ritorno sarà la seconda), pur giocando da centrale, delude le aspettative con un gesto fuori da ogni logica che ha costretto la sua squadra a giocarsi la partita in dieci, oltre che sotto il diluvio.

 

E collegandomi alla pioggia romana domenicale, piove sul bagnato per De Rossi: tre giornate di stop in campionato e convocazione mancata per il codice etico imposto da Cesare Prandelli in Nazionale. Un provvedimento simile il n.16 romanista lo aveva già subito in passato, nel Mondiale del 2006, quando dopo aver colpito al 26' del primo tempo con una gomitata l'americano McBride prese ben 4 giornate di squalifica. L'esperienza dovrebbe insegnare e, se in passato come scusante poteva essere presa la giovane età, a 29 anni di scusanti non ce ne sono.

 

La speranza è che Daniele possa venire fuori da questa situazione. A Roma non gli manca nulla: è il calciatore più pagato, un idolo della tifoseria e gode della stima del ct azzurro. Qualche partita in panchina e ruggini con l'allenatore non devono destabilizzarlo. Basti pensare ad un certo Alessandro Del Piero che, negli ultimi anni della sua carriera juventina, di panchina ne ha fatta tanta. E lui ne avrebbe avute di ragioni per ribellarsi.

 

Antonio Pellegrino