Quando il pallone non rotola, o per lo meno a rotolare è quello delle nazionali e non quello delle squadre di club, sono tanti altri gli argomenti di discussioni legati al mondo del calcio che conquistano le copertine, e fra questi negli ultimi giorni c'è sicuramente il tema degli infortuni in casa Juve: la squadra bianconera nei primi mesi della stagione sta subendo qualche critica sul gioco espresso, secondo i palati fini dei salotti del calcio parlato, infatti, la truppa di mister Allegri non starebbe mostrando le qualità che un parco giocatori del genere dovrebbe porre in essere. Tale circostanza trova maggior impatto considerando i due infortunati principali che per ora riempiono l'infermeria di Vinovo: Paulo Dybala e Marko Pjaca. Senza entrare nel merito del gioco sviluppato e delle caratteristiche tecnico-tattiche dei due, c'è dell'altro che non convince il popolo juventino relativamente ai problemi fisici che hanno colpito l'argentino ed il croato: si sta facendo tutto nel verso giusto per assicurare un loro rientro nelle migliori condizioni? La comunicazione su quello che sta succedendo è adeguata? Qualche dubbio viene, per lo meno per il secondo dei due aspetti, entrambi comunque al centro delle discussioni sui social fra i vari tifosi bianconeri.
Analizziamo i due casi separatamente, partiamo dalla Joya: l'ex Palermo si è infortunato il 22 ottobre nel match con il Milan a San Siro. Il giorno dopo, sottoposto ad esami strumentali, la società piementose rendeva noto il quadro clinico: "trauma distrattivo alla regione posteriore della coscia destra, (...) minuta lesione di primo-secondo grado". Chi scrive non fa il medico di professione, ma un briciolo di esperienza personale, sia diretta che indiretta, ce l'ha, ed in ogni caso basterebbe una rapida ricerca sul web per scovare i tempi di recupero medi per infortuni del genere: 8/10 giorni per lesioni muscolari di I grado, 4/6 settimane per lesioni di II grado, 8/10 settimane per lesioni di III grado, fermo restando che è ovvio che poi può cambiare tutto di caso in caso in base al naturale evolversi delle cose. Considerando tutto quanto detto, dunque, viene quasi naturale pensare che il recupero per uno stop come quello di Dybala non avrebbe dovuto superare i 20 giorni essendo la lesione minuta ed in mezzo, come gravità, fra il primo ed il secondo grado, come confermato fra l'altro da Allegri nella conferenza stampa del 25 ottobre: "Dybala non sarà disponibile fino alla sosta". Ed invece, passati appunto questi 20 giorni, ieri è arrivato un nuovo comunicato bianconero: "buona progressione del processo di guarigione della nota lesione muscolare (...), tuttavia non ancora completata. (...) la ripresa dell'attività completa con la squadra (...) è ipotizzabile in circa tre settimane". Altri 20 giorni, dunque, come a smentire il primo comunicato nel quale, si rifà presente, si parlava di "minuta lesione di primo-secondo grado". Con i tempi comunicati si va almeno nel range di recupero relativo ad una lesione di II grado: la speranza di Allegri, ed anche dei tifosi della Juve oltre che dei fantallenatori che hanno puntato su Dybala, è che comunque si stia seguendo il giusto cammino per un recupero totale che permetta al vice-capocannoniere della Serie A della passata stagione di rientrare in forma e pronto a riprendere un cammino quest'anno ancora troppo a singhiozzo nonostante le comunque positive statistiche: 8 presenze, 3 gol, 2 assist, 6.62 media-voto, 8 fantamedia.
Passiamo al giovane ex Dinamo Zagabria: out da inizio ottobre, dopo la presenza in casa dell'Empoli, si parte subito con una polemica a distanza fra lo staff medico della Croazia e quello della Juve. Per i croati si tratta di "(...) infrazione del perone" (comunicato 4 ottobre), per i medici della Juve semplicemente un "(...) trauma contusivo (...) del perone sinistro. Sono escluse fratture o infrazioni ossee" (comunicato 5 ottobre). Per larghi tratti non si fa neanche menzione delle condizioni del giocatore sino a quando, il 25 ottobre, a prendere parola in conferenza è Massimiliano Allegri: "Pjaca non sarà disponibile fino alla sosta", a cui fa seguito un altro comunicato della Juve nella quale si comunica che il giocatore è stato "(...) sottoposto ad esami strumentali volti a monitorare (...) la nota lesione al perone sinistro". Già, "nota lesione" che contrasta fortemente con il "Sono escluse fratture o infrazioni ossee" di tre settimane prima. Ultime news a riguardo le fornisce ancora Allegri, ancora in conferenza-stampa, stavolta il 5 novembre: "Pjaca non sarà disponibile fra due settimane". Un pasticciaccio evitabile sul quale inevitabilmente sono recentemente tornati i medici croati in netto contrasto con la Juve. Come per Dybala, la speranza è che non si stia facendo nulla per compromettere il rientro al 100% del calciatore che sino al momento dell'infortunio aveva visto il campo solamente in 2 occasioni durante le quali aveva raccolto una media-voto di 6.25.
Quel che appare certo, in ogni caso, è che in questo contesto la comunicazione non sia stata delle più eccellenti, fermo restando che non c'è motivo di pensare che si stia facendo qualcosa come non andava fatta nell'aspetto principale della vicenda: la gestione medica degli infortuni.