Manca ancora l’ufficialità, ma oramai possiamo dire che il centrocampista portoghese dello Sporting di Lisbona, Joao Mario, sarà il prossimo acquisto dell’Inter.
Le cifre? Si leggono diverse ipotesi: 35 milioni + bonus, 40 milioni + bonus, 45 milioni, acquisto a titolo definitivo oppure in prestito con obbligo di riscatto nel 2017, per alleggerire il bilancio dell’annualità corrente. Insomma, ancora c’è poca luce sulle modalità dell’operazione e sulle cifre.
L’unica cosa che appare certa è quella enunciata all’inizio: Joao Mario infoltirà la batteria dei centrocampisti a disposizione del neo tecnico interista, Frankie De Boer.

Iniziamo con alcune considerazioni di carattere tecnico: Joao Mario è una mezzala, quindi adatta a svolgere il ruolo d’interno in un centrocampo disposto con tre elementi ma, all’occorrenza, può disimpegnarsi anche come esterno offensivo, oltre che come mediano di un centrocampo a due, in un ipotetico 4-2-3-1.
Il centrocampista lusitano, fresco campione d’Europa col Portogallo, possiede una buona tecnica individuale di base, una predisposizione al palleggio, anche nello stretto, una intelligenza tattica superiore alla media ed anche discrete doti aerobiche.

Chiaramente un suo impiego in una mediana composta da due soli uomini è subordinato all’analisi delle caratteristiche che il partner di centrocampo che lo affianca, possiede. In concreto, quindi, una mediana Joao Mario – Kondogbia, a sostegno del tridente offensivo Candreva – Banega – Perisic dietro Icardi, potrebbe essere ipotizzabile sicuramente nelle gare contro squadre più chiuse, laddove serve far girare palla con velocità e precisione, avvalendosi delle qualità dei nuovi innesti, Banega e, appunto, Joao Mario, molto bravi in questo aspetto. Discorso diverso, invece, quello relativo alle gare in cui l’Inter sarà contrapposta ad avversari di pari livello: in queste partite, forse, potrebbe rendersi necessario un filtro maggiore in mezzo al campo e, quindi, al di là di una diversa composizione numerica del reparto mediano, è ipotizzabile anche l’inserimento di Medel.
Anche perchè bisogna ricordare che l'Inter versione 2016/17 potrà giovarsi dell'apporto di due esterni d'attacco molto generosi e puntuali nel fare la fase difensiva, Perisic e Candreva: ciò lascia immaginare, quindi, che i centrocampisti centrali (che siano due oppure tre, conta relativamente) non dovranno sobbarcarsi un lavoro fatto di corse orizzontali per scalare sugli esterni avversari, ma potranno curare la zona centrale, occupandosi di gestire una quantità di spazi più facile da coprire.
Proprio per questo motivo è ipotizzabile un impiego di Joao Mario in una ipotetica coppia di mediani nel 4-2-3-1.

Sicuramente l’Inter ha preso un buon centrocampista, completo e versatile. Ma era quello che davvero serviva alla luce di quanto ha detto il campo nella passata stagione? De Boer non rischia di ritrovarsi in rosa un calciatore, per certi versi, troppo simile a Brozovic, che è, attualmente, ancora in organico?
Per quanto è stato possibile vedere nel corso della passata stagione, l’Inter ha palesato grosse difficoltà nella gestione della prima fase di transizione: l’impostazione da dietro è stata spesso macchinosa, lenta e imprecisa ed è costata alla squadra tante reti al passivo. Non a caso si era fatto il nome di Biglia, prima, e Luiz Gustavo, nelle ultime settimane: per avere un uomo in grado di dare ordine e gestire questa delicatissima fase del gioco e velocizzare l’avvio della manovra da dietro.

L’arrivo di Joao Mario, buon calciatore, lo ripetiamo, ma non propriamente il metronomo che, forse, serviva a De Boer, prelude ad una cessione nel reparto degli interni di centrocampo e, ovviamente, il primo indiziato sembra essere Marcelo Brozovic, recentemente passato sotto il controllo di agenti della Doyen e, di conseguenza, in orbita Atletico Madrid. Ma anche il Chelsea è club vicino alla Doyen, giova ricordarlo.

Riuscirà l’Inter ad ottenere quel profilo che, appena qualche giorno addietro, sembrava imprescindibile nella costruzione della nuova Inter? Oltra alla cessione di Brozovic ne serviranno delle altre? Su chi punterà, eventualmente, De Boer: Bazoer o Luiz Gustavo? Queste domande, ad oggi, sono prive di risposte: solo chi opera in società conosce la realtà delle cose.

Quello che possiamo dire, invece, riguarda alcune considerazioni in relazione all’esborso che si ipotizza l’Inter dovrà sostenere per accaparrarsi Joao Mario: i 40 o 45 milioni paiono cifra alquanto elevata, nonostante i prezzi folli di questa estate, sborsati da altri club per altri giocatori ed anche considerando che il pagamento, molto probabilmente, sarà dilazionato in più annualità. Ci si chiede se l’intermediazione di Kia Joorabchian, che ha sicuramente agevolato l’Inter nell’acquisizione del centrocampista lusitano, sia “compresa” nel valore totale dell’operazione. Questa è una pratica che sta iniziando a diventare usuale (vedi trasferimento di Pogba allo United) e che, però, ha per effetto l’innesco di dinamiche molto simili a quelle che sono consuete in Sud America, laddove la proprietà dei calciatori è frazionati fra più soggetti, pratica che fa lievitare i costi d’acquisizione e rende meno trasparenti negoziazioni ed accordi raggiunti.

Fra l’altro è bene ricordare che Kia Joorabchian, oltre ad essere l'agente di Frankie De Boer, è legato ad un fondo, alquanto simile alla Doyen Sport. Mi si dirà: se i risultati, sportivi ed economici saranno come quelli dell’Atletico Madrid, club indirettamente controllato dalla Doyen, allora c’è da stare tranquilli. In parte è vero, ma è necessario valutare sempre attentamente l’ingresso, o pure la semplice vicinanza, di questi soggetti finanziari, che non sono propriamente delle Onlus, alle squadre di club.

Ma questa è solo una parte del problema: se è innegabile che con l’arrivo del Gruppo Suning la base societaria dell’Inter è sicuramente più solida, resta il fatto che il mercato e le finanze nerazzurre sono sotto la lente d’ingrandimento della FIFA e che erano stati già concordati degli accordi per obiettivi finanziari da raggiungere e rispettare in questa sessione di mercato e nella prossima, quella invernale.
Riuscirà l’Inter a completare la rosa, stante il prossimo (e oneroso) acquisto di Joao Mario, con la sola cessione di Marcelo Brozovic e di altre “minori”, oppure si renderà necessario l’addio a Mauro Icardi?

Ridurre la questione a un semplice “tanto sono soldi del Gruppo Suning, li spendessero come meglio credono, l’importante è che arrivino buoni calciatori”, sarebbe superficiale.
Perché se i soldi “sono dei cinesi”, l’Inter è nostra e sarebbe sciocco far finta di non cogliere determinati passaggi e situazioni che si vengono, via via, a sviluppare.