Primo maggio 2005, 34esima giornata, stagione 2004/2005. Campionato ormai agli sgoccioli, fantallenatori in lotta per un posto che conta e una giornata, dal punto di vista dei gol, che accontenta quasi tutti. Ben due poker, due triplette e tante marcature checonsegneranno a quella giornata l'appellativo di “festa del gol”.
Il primo maggio 2005 non è stata la festa del lavoro, ma la festa del gol. Un giornata che molti ricorderanno per il grande bottino fantacalcistico, per un record ancora imbattuto o semplicemente per una sconfitta mai dimenticata.
Campo principale Tardini, si gioca Parma-Livorno con Cristiano Lucarelli e Alberto Gilardino che si contendono la testa della classifica capocannonieri. Una partita storicamente controversa che termina 6-4 in favore dei ducali, con le reti di Simplicio e Pisanu a fare la differenza tra i poker di Gilardino e Lucarelli, per un botta e risposta al cardiopalma. A fine stagione Lucarelli prevalse su Gilardino nella classifica capocannonieri con 24 gol a 23.
Parma-Livorno 6-4
Se Parma-Livorno rimane tutt’ora indimenticata, qualche granello di polvere ha patinato i ricordi delle altre gare in programma allora.
Una fra tutte Lecce-Lazio, terminata 5-3 in favore dei salentini. Se Gilardino e Lucarelli hanno terminato sul 4 pari, al Via del Mare di Lecce la corona del goleador di giornata se la sono contesa Vucinic e Rocchi, entrambi a segno con una tripletta. Come Simplicio e Pisanu, tocca poi a Dalla Bona e Diamoutene disegnare la vittoria finale della squadra di Zeman.
Lecce-Lazio 5-3
Mentre bomber di periferia scherzano a suon di poker e di triplette, a Firenze l’ucraino Shevchenko firma una doppietta all’apparenza semplice che stende la Fiorentina per 2-1. Di Maresca (allora viola) il gol del momentaneo vantaggio fiorentino.
Dal Milan all’Inter con la vittima Siena che cade sotto i colpi di Bobo Vieri (che oggi compie 41 anni) e di Julio Cruz, miglior riserva offensiva degli ultimi 20 anni nerazzurri.
A Torino, la Juventus continua la cavalcata Scudetto vincendo 2-1 contro il Bologna grazie alle reti di Cannavaro e Zalayeta che vanificano la marcatura di Giunti, uno che viene ricordato più per la marcatura nel 6-0 all’Inter che per altro. A fine stagione i bianconeri vinceranno lo Scudetto che verrà poi revocato l’anno successivo.
A Messina, intanto, si sogna. Zampagna sigla una doppietta (saranno poi 12 in stagione) contro la Sampdoria di Flachi e Volpi e mette un altro tassello per lo storico 7.o posto finale.
Poco più in là, versante Palermo, Toni e Zauli impattano contro il Chievo di Pellissier e Semioli. Proprio l’esterno clivense disputò allora la sua miglior stagione di sempre, siglando 5 reti in stagione. Toni ne mise a segno 20 prima di passare a Firenze, che lo consacrerà poi a livello mondiale.
L’Udinese liquida 2-1 l’Atalanta con le reti di Mauri e Iaquinta (vana quella di Lazzari che passerà, negli anni avvenire, proprio da Udine) mentre la Roma arranca contro il Brescia orfano di Baggio, ritiratosi la stagione precedente. A Perrotta e De Rossi risposero Caracciolo e Wome (ex di turno), con Castellazzi che para un rigore a Montella. Proprio il camerunense, ora in forza al Cotonsport Garoua, mi fece vincere l’incontro in quella strampalata giornata. Della serie: ti segnano tutti, poi la decide Wome. Dopo quella stagione il terzino passò all’Inter dove rimase solo un anno prima di migrare al Werder Brema.
Chiudiamo infine con il Cagliari, uno dei Cagliari più belli degli ultimi dieci anni. In panchina Arrigoni e davanti il trio Zola, Esposito e Langella. Un attacco formidabile che vide Esposito firmare 16 gol come Ibrahimovic e Zola all’ultima stagione da calciatore. Quel giorno finì 1-1 con la Reggina e segnarono Bianchi per i rossoblù e Colucci per gli amaranto.
Una giornata che mi piace ricordare per i tanti avvenimenti particolari nella stessa giornata. Un amarcord dolce di una giornata sportivamente e fantacalcisticamente indelebile.
Pietro Turchi