Di Paolo Pierangelo
Un tunnel dal quale non si vede l'uscita, il Pescara di Oddo vi è entrato dentro dopo la sconfitta di Cagliari ed ora non sa più venirne a capo, ennesima sconfitta interna ad opera del Novara dell'ex Baroni, con la classifica che vede i biancazzurri perdere terreno settimana dopo settimana.
Qualcosa si è rotto ed è inutile far finta di nulla, a cominciare dall'ennesimo mercato di gennaio mal gestito, con operazioni che si stanno rivelando sballate, vedi il difensore Coda in condizioni fisiche non buone e gli innesti di Verde e Pasquato, più in panchina che in campo.
Il patron Sebastiani ed i suoi direttori sapevano bene che il problema del Pescara era in difesa, trovare un valido sostituto di Campagnaro ed invece di un giocatore pronto e giovane, si è andati su Coda, che con tutto il rispetto nella Samp non aveva praticamente mai giocato.
Arriviamo ora al tecnico Oddo, uno che nel giro di poche settimane ha rilasciato dichiarazioni opposte tra loro, dal parlare di promozione diretta dopo Perugia, fino allo sfogo dopo il match con l'Ascoli, in cui parlava di squadra immatura.
L'allenatore pescarese non ha più il totale controllo dello spogliatoio, come non ricordare le esclusioni di Valoti nel girone di andata e quella recente di Cocco, con il secondo portiere Aresti che gli conservò ugualmente il posto in panchina.
Episodi che fanno riflettere, come il rientro degli infortunati vari, che slitta di continuo e certo alcuni giocatori sono in evidente crisi, vedi il terzino Mazzotta che commette errori piuttosto gravi, inoltre se in attacco non segna Lapadula, è difficile fare goal su azione.
Occorre un bagno d'umiltà dei protagonisti, dal presidente all'allenatore, fino al capitano Memushaj e gli altri giocatori, sette partite senza vincere sono il chiaro sintomo di qualcosa che si è rotto.